Napoli, Santa Chiara sfregiata: scritte e muri deturpati

Napoli, Santa Chiara sfregiata: scritte e muri deturpati
di Gennaro Di Biase
Giovedì 28 Aprile 2022, 11:00
4 Minuti di Lettura

Santa Chiara, cuore pulsante della Napoli turistica, piange dal degrado. Il centro del centro della storia della città, il Decumano Inferiore - la Spaccanapoli del complesso di Santa Chiara, San Domenico e piazza del Gesù Nuovo - è devastata dal punto di vista della cura monumentale. È un'incuria cronica ma che trova sempre il modo di rinnovarsi. E che purtroppo, con gli anni, e nonostante i boom di visite, è entrata a far parte della scenografia della «Napoli experience»: l'insieme delle peripezie, della bellezza e dei paradossi per cui in tanti scelgono Partenope come meta unica ed esotica rispetto alle regolari città in cui vivono. I turisti ci fanno caso, all'incuria, la fotografano, e poi entrano a sorridere in pizzeria. Ma il degrado è ovunque, anche nei posti appena restaurati (come la chiesa di Santa Marta). Le scritte orribili e sempre nuove sui marmi del chiostro, le ringhiere a pezzi e le mura decrepite a Santa Chiara. L'umiliazione degli scarabocchi sulla colonna romana, le reti di contenimento decennali per l'obelisco dell'Immacolata. 

Il tour dell'incuria a Santa Chiara e dintorni è lungo, e si ravviva sempre di più, così come i vicoli che tagliano via Benedetto Croce (come vico San Geronimo o via San Giovanni Maggiore Pignatelli), sempre più pieni di visitatori, outlet, sorrisi e locali.

Raccontare tutti i dissesti delle decine di monumenti di questa zona richiederebbe un'opera a più volumi. Ma il degrado offre alcune innovazioni recentissime degne di nota. Tra le scritte che compaiono sul toro del campanile di Santa Chiara da poco restaurato, da qualche settimana c'è anche Homer Simpson disegnato con bomboletta spray nera su marmo bianco. I vacanzieri lo fotografano, un po' come se fosse un'installazione artistica. Lo stesso vale per il «mini-bosco verticale» di piante e fiori cresciuto sull'obelisco di San Domenico. A Milano è artificiale, prodotto con fior di quattrini e fatto per attirare turisti. A Napoli è gratis, spontaneo, prodotto dall'incuria e non da sforzi di design. I puttini del vicino obelisco di piazza del Gesù, invece, sono intrappolati da un decennio (crollò un angioletto nel 2011), e da allora non c'è mai stato nessun intervento di restauro. Lavori in corso, invece, nella chiesa del Gesù Nuovo, a oggi impacchettata. Di restauri e interventi ce ne sono stati anche a Santa Chiara. Eppure, all'entrata del complesso lato Banchi Nuovi, lo scalone di marmo bianco della basilica, ripulito nel 2018, agonizza tra le scritte. I ragazzini e gli adulti incivili, qui, ci vengono a bere. Orinano, bivaccano e sfregiano quello che vogliono, nella totale assenza di guardiania e sorveglianza, elettronica o umana che sia. Anche nei giardini lo scempio è di casa: da tempo è venuto meno un albero. Al suo posto resistono nastri arancioni e una ringhiera distrutta. Un altro pezzo della paradossale bellezza di questa città, così viva e trasandata. 

 

Pino De Stasio è il consigliere municipale che da anni si occupa del Decumano Inferiore. Nell'attuale consiglio del secondo parlamentino detiene, tra l'altro, la delega al centro storico Unesco. «Abbiamo segnalato il degrado di Santa Chiara, interno ed esterno, almeno 10 volte negli ultimi 5 anni, ma non cambia mai niente - esordisce - Le scritte sul muro esterno del campanile risalgono a 3 mesi fa. Santa Marta era stata ripulita a fine '21, tra novembre e dicembre, e hanno di nuovo sfregiato tutto, paline turistiche comprese. Abbiamo chiesto una sorveglianza alla sovrintendenza, ma non è mai arrivata. Eppure questa è una delle insule storiche più importanti d'Europa. Per mettere un freno al degrado, propongo di ragionare seriamente sulla possibilità di un sovrintendente unico per Santa Chiara, San Domenico, piazza del Gesù e via dei Tribunali - quest'ultima appartiene al Decumano Maggiore, ndr - Una gestione compatta dei Decumani, che trovi risorse manutentive e soluzioni alla sorveglianza dei monumenti in zona. A distruggere e imbrattare sono gli incivili, ma l'assenza di sorveglianza e attenzione da parte delle istituzioni facilita l'inciviltà. Chiedemmo la creazione di una squadra di emergenza ad hoc per Santa Chiara, ma sovrintendenza e Comune risposero che non c'erano risorse. Lo stesso vale per l'obelisco di piazza del Gesù, che è imbrigliato da reti da almeno 10 anni, e nessuno è mai intervenuto con un piano di restauro. Eppure, non servirebbero certo miliardi». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA