Esami a singhiozzo, ma la parola d’ordine che circola tra i professori che aderiscono allo sciopero è disagio e non interruzione. Il numero degli aderenti cresce giorno dopo giorno e l’obiettivo nazionale dei 10mila professori sembra un traguardo non lontano. Ad oggi i dati parlano di 9mila docenti aderenti e davanti ci sono ancora 40 giorni di stop. Due mesi infatti sono lunghi, gli appelli sono tanti e tra l’altro la gran parte inizierà dalla prossima settimana. Solo all’interno dell’ateneo federiciano si contano ben 16 dipartimenti suddivisi in quattro Scuole: politecnica, umanistica, medica e della vita. Un mondo popolato da quasi 80mila studenti che dovranno fare i conti con oltre 400 professori che hanno aderito ad oggi allo sciopero. Si stima che tra la Federico II e gli altri atenei napoletani (Parthenope, Vanvitelli e Suor Orsola Benincasa), con le dovute proporzioni tra loro, allo scoccare del 31 ottobre si possa arrivare a quota mille esami saltati. Una cifra enorme che va però analizzata con attenzione.
La gran parte dei docenti ha creato delle scappatoie più o meno ufficiali per dare sia la propria adesione allo sciopero ma al contempo tutelare il percorso universitario degli studenti. La scuola del politecnico della Federico II, che prevede infatti esami nel solo mese di settembre, attraverso una nota ufficiale diretta a tutti i suoi dipartimenti, ha fatto sapere che eccezionalmente anche nel mese di ottobre potranno essere sostenuti gli esami, sia quelli dei docenti che hanno partecipato allo sciopero che quelli che invece hanno regolarmente fatto esami. Quindi una riparazione per l’astensione dei docenti che si trasforma anche in una doppia chance per gli studenti ripetenti.
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Napoli, è sciopero dei prof all'Università Federico II: «Ma vogliamo salvare gli esami»
di Giovanni Rinaldi
Mercoledì 20 Settembre 2017, 08:55
- Ultimo agg. 08:58
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