Napoli Est, cittadini in strada dopo i roghi per chiedere la bonifica: ancora fumarole tra i rifiuti

Napoli Est, cittadini in strada dopo i roghi per chiedere la bonifica: ancora fumarole tra i rifiuti
di Alessandro Bottone
Martedì 25 Luglio 2017, 13:04
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Dopo i roghi dolosi a Ponticelli cittadini e associazioni sono scesi in strada. Gli attivisti si sono voluti radunare davanti al parco De Filippo, la villa comunale di quartiere danneggiata anch’essa dalle fiamme degli incendi delle ultime settimane. Muniti di mascherina, hanno simbolicamente marciato intorno alla struttura con lo stesso percorso che centinaia di corridori fanno quotidianamente.

“Aria nuova per Napoli Est” è il monito di Z.E.T.A., gruppo di comitati e realtà associative che operano nella periferia orientale di Napoli. Molti gli interventi dei residenti che hanno voluto condividere la rabbia e la preoccupazione per quanto accaduto. Decine e decine sono stati, infatti, gli incendi che hanno colpito numerose aree del quartiere, molte delle quali abbandonate e di cui si attende la bonifica anche attraverso piani urbani complessi che dovrebbero cambiare la vivibilità di alcune zone di Ponticelli. I roghi, difatti, hanno riportato attenzione sul ritardo nella riqualificazione di spazi che, nel tempo, sono stati usati come sversatoio per ogni tipo di rifiuto.
 

 

La situazione più critica è nel terreno adiacente l’istituto tecnico Marie Curie: i roghi hanno portato a combustione non solo sterpaglie ma anche materiale di ogni genere e i focolai non sono limitati a quelli presenti sulla superficie ma alcuni provengono dal piano interrato di un manufatto abbandonato all’interno del suolo stesso. É quanto accertato dalla Protezione Civile del Comune di Napoli che ha sottolineato la necessità dell’intervento di una pala meccanica per far cessare la diffusione di fumi acri nell’ambiente. Circostanza che, nei giorni scorsi, ha fatto scattare l’allarme facendo chiudere i locali scolastici e invitando le persone che abitano nei pressi di via Agostino Nifo a lasciare le proprie case. Tonnellate di “monnezza” divisi in cumuli a poca distanza dall’impianto di quello che fu un cementificio: c’è ancora qualche fumarola e a bruciare sono materiali in plastica a poca distanza da un cumulo di amianto.

Altra questione che merita attenzione è in via Miranda alle spalle del Parco Merola. Qui le cavità scavate per dare spazio alle fondamenta per nuovi alloggi sono utilizzate come discarica. Negli ultimi giorni, con l’uso di una ruspa, qualcuno ha spostato e sotterrato i rifiuti abbandonati sul suolo che dà su via Aldo Merola. Intanto è caccia ai piromani. Cubetti di porfido ricoperti di carta e stoffa cucita intorno per formare inneschi per gli incendi sono stati ritrovati, dagli agenti della reparto Tutela Ambientale della Polizia Municipale di Napoli, tra le aree incendiate. Gli ordigni sono stati repertati e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per lo sviluppo delle indagini per la ricerca dei responsabili dei roghi dolosi.
 

Il segno di una voglia di normalità nelle parole dei cittadini che hanno richiamato i rappresentanti delle istituzioni presenti a intervenire per la risoluzione del problema. C’erano l’Assessore al verde e qualità della vita del Comune di Napoli, Maria D’Ambrosio, e diversi consiglieri della VI Municipalità insieme al Vicepresidente Gianluca Maglione. Il coordinamento delle associazioni chiederà un tavolo con tutte le istituzioni competenti per dare una risposta dopo anni di assoluto silenzio su una vertenza che riguarda l’ambiente e la salute di tante persone.
 

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