Acerra, il vescovo dice messa in fabbrica: «Chi toglie lavoro ammazza la speranza»

Il vescovo Di Donna
Il vescovo Di Donna
di Enrico Ferrigno
Mercoledì 29 Aprile 2015, 19:20
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ACERRA. Una preghiera per conservare il posto di lavoro, ma anche un appello alle autorità politiche ed agli imprenditori a creare occupazione. La singolare iniziativa a cui ha partecipato il vescovo di Acerra Antonio Di Donna si è tenuta alle 16,30 nella fabbrica "Parteno Group" dove è stata celebrata una messa.



"Siate umani perché chi toglie il lavoro assassina la speranza e la dignità delle persone", così ha ammonito politici ed imprenditori monsignor Di Donna al cospetto di una ventina di operai presenti alla messa. Ci si attendeva una partecipazione maggiore da parte delle aziende presenti nell'area industriale acerrane, ma ai dipendenti non è stato concessa pausa lavorativa. "Invochiamo la potenza dello Spirito Santo perché illumini mente e cuore di chiunque abbia ruoli di responsabilità politica, imprenditoriale e sociale nell’individuare le vie più idonee per costruire un’economia sempre più a servizio della persona e del bene comune. Ma anche per incoraggiare le imprese che grazie a Dio resistono", spiega il vescovo Di Donna.



Come come la Parteno Group di Mario Rosario Loffredo, che si occupa di trasporti alimentari ed i cui dipendenti, 22, convivono con altri 9 lavoratori dell' Officina dei talenti'', una onlus presieduta da Maria Pia Ortoli che aiuta, in collaborazione con la Caritas, persone svantaggiate facedole lavorare nell'impiantistica o nel ramo trasporti. "Non permettete che vi rubino la speranza e difendete il vostro lavoro con i denti, ma nel contempo pregate per tutti coloro che il lavoro non ce l'hanno o l'hanno perso", esorta il prelato. Monsignor Di Donna Di Donna ha anche letto una preghiera da lui composta per i lavoratori, che nella quale ricorda ai lavoratori di pregare Dio per rendere ''creativo'' il proprio impiego, e raccomanda al Signore ''i disoccupati, i poveri, gli infortunati e le vittime sul lavoro.
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