Acerra. Mamme in rivolta, Municipio sotto assedio: «Non vogliamo le ecoballe»

Acerra. Mamme in rivolta, Municipio sotto assedio: «Non vogliamo le ecoballe»
di Pino Neri
Mercoledì 29 Ottobre 2014, 09:52
1 Minuto di Lettura
I rifiuti del sito di stoccaggio di Coda di Volpe non hanno ancora raggiunto Acerra ma nella città dell'inceneritore già si sta scatenando la furia dei cittadini, che ieri hanno invaso il municipio inveendo contro le istituzioni. I manifestanti minacciano il blocco del termovalorizzatore, nel cui forno dovranno essere incenerite le 10.700 tonnellate di scarti accumulati nello sversatoio di Eboli durante le passate emergenze.



Ma si profila un'altra emergenza, quella che potrebbe essere determinata da una recentissima sentenza del Consiglio di Stato e dal conseguente no della Regione Puglia ad accogliere nelle sue discariche l'immondizia campana.



Intanto la giunta Caldoro è in allarme rosso. Ieri l'assessore all'ambiente Giovanni Romano ha lanciato un appello alla calma. «Questi problemi si risolvono con il buonsenso - ha dichiarato l'esponente dell'esecutivo campano - lo stesso buonsenso che ci ha consentito di svuotare Ercolano e Ferrandelle».



Il piano regionale di rimozione dei siti di stoccaggio provvisori delle ecoballe contenenti frazione secca tritovagliata era iniziato a gennaio di quest'anno con lo svuotamento delle cave Amendola e Formisano, ad Ercolano, nell'area del Parco Nazionale del Vesuvio, ed era culminato a luglio nell'eliminazione delle ecoballe della discarica di Ferrandelle, in provincia di Caserta. Tutti scarti inghiottiti dall'inceneritore di Acerra. Ora che però devono iniziare le operazioni di svuotamento del sito ebolitano di Coda di Volpe, area a vocazione agricola della mozzarella di bufala campana, la popolazione acerrana è scesa sul piede di guerra.

© RIPRODUZIONE RISERVATA