Agguato nel Napoletano, killer in trasferta
dalla Sanità: sangue per saldare alleanze

Agguato nel Napoletano, killer in trasferta dalla Sanità: sangue per saldare alleanze
di ​ Giuseppe Crimaldi
Venerdì 26 Maggio 2017, 09:03 - Ultimo agg. 19:24
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Lontano dai riflettori mediatici, a decine di chilometri dai posti di blocco e dalle pattuglie che invadono piazze, vicoli e strade della Sanità. Chi ha pianificato il duplice omicidio di Vincenzo e Emanuele Staterini ha pensato veramente a tutto. E pur sfidando il rischio di spargere sangue nel cuore di Giugliano, ritrovandosi magari sul tragitto di una macchina delle forze dell'ordine, ha deciso di agire. Muoiono lontani da quello che era il loro rione, padre e figlio: ma l'uccisione di questi due uomini passa, inevitabilmente, per la zona del centro storico di Napoli che non trova più pace.
 


Delitto di camorra. L'ennesimo riconducibile ad una faida interminabile: quella che - al di là dei nomi che ne identificano i protagonisti più neri, si chiamino Misso, Tolomelli, Mauro, Vastarella, Torino, Giuliano, Sibillo, Sequino, Contini - si riaccende puntualmente in nome del controllo dei traffici illeciti. Delitto sotto le luminarie: a Giugliano si prepara la festa della Madonna della Pace. Ma il commando dei killer che hanno freddato i due Staterini è partito da Napoli. Due bersagli facili. Non erano armati, non avevano guardaspalle. Ma erano - soprattutto - legati da rapporti familiari con il boss della Sanità Patrizio Vastarella: la sorella di Vincenzo Staterini ha infatti sposato Patrizio, personaggio di elevato spessore criminale. Uno abituato a sedersi a capotavola, quando si mangia come quando si tratta di affari illeciti.
 
 

Il 22 aprile del 2016 Patrizio - sorvegliato speciale - sfuggì miracolosamente alla morte, riuscendo a dileguarsi poco prima che un commando di uomini armati compissero la loro missione all'interno di un circolo ricreativo in via Fontanelle. In quel raid morirono Giuseppe Vastarella e Salvatore Vigna, mentre furono feriti Antonio e Dario Vastarella e un altro giovane.

Ieri qualcuno ha ucciso Vincenzo ed Emanuele Staterini: e logica indurrebbe a immaginare che dietro il raid ci siano i Sequino, nemici giurati dei Vastarella alla Sanità. Ma gli inquirenti invitano alla cautela. E a breve spiegheremo perché.

Prima di arrivare alle ipotesi investigative bisognerà raccontare quella che è stata la reazione dello Stato, in una delle giornate più nere sul fronte dell'offensiva camorrista. E a conferma del fatto che dietro il duplice omicidio di Giugliano vi sia un contesto tutto napoletano, a nemmeno un'ora dall'agguato nel bar-tabacchi è scattata una gigantesca retata della Polizia di Stato all'interno del Rione Sanità. Un'operazione in grande stile voluta direttamente dal questore, Antonio De Iesu.

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