Almaviva Napoli, è il giorno dell'accordo
De Luca: la Regione vigilerà

Almaviva Napoli, è il giorno dell'accordo De Luca: la Regione vigilerà
di Valerio Iuliano
Martedì 28 Febbraio 2017, 08:54 - Ultimo agg. 15:24
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La vertenza Almaviva è giunta all'atto conclusivo. Dopo il voto favorevole da parte dei dipendenti dell'azienda, oggi a Roma sarà firmato l'accordo definitivo. Ieri a Palazzo Santa Lucia il Presidente della Regione Vincenzo De Luca e l'assessore al Lavoro Sonia Palmeri hanno incontrato i rappresentanti delle Rsu e i segretari dei sindacati regionali del settore delle Telecomunicazioni.

De Luca ha manifestato apprezzamento per l'operato delle organizzazioni sindacali. «L'esito del referendum tra i lavoratori del 21 e 22 febbraio scorso (che ha ottenuto l'80% di sì), e l'intesa che si firma a Roma- si legge in una nota della Regione- aprono una nuova fase nella quale la Regione continuerà ad essere al fianco dei lavoratori dell'importante sede campana di Almaviva».

Nell'accordo che verrà siglato stamattina dal governo, dalla stessa azienda e dai sindacati, figura anche il contributo della Regione, costituito dal finanziamento di percorsi di riqualificazione professionale anche oltre l'orario di lavoro, mirati a rafforzare le competenze dei dipendenti della multinazionale delle Tlc. Il piano di investimenti su base triennale annunciato da Almaviva è la base dell'intesa tra le parti. «La Regione, come ha fatto per mesi grazie all'impegno dell'assessore Palmeri, continuerà a vigilare- ha dichiarato De Luca- e a stare al fianco degli oltre 800 lavoratori di Almaviva. Era doveroso incontrare chi sottoscrive l'accordo ed anche sottolineare il nostro apprezzamento per l'attività sindacale svolta in condizioni difficili e che ha portato a un risultato di grande importanza, grazie al quale si difendono i posti di lavoro ma che deve rappresentare solo un primo passo. Saremo impegnati in un monitoraggio costante degli accordi presi e seguiremo le attività di sviluppo dell'azienda.

Utilizzeremo tutti gli strumenti per incentivare i programmi, consapevoli del fatto che già oggi la Campania offre il migliore quadro possibile di convenienze. Siamo e saremo accanto ai lavoratori di Almaviva, e a quanti sono coinvolti nelle delicate vertenze aperte nella nostra regione».

Il mancato pagamento degli scatti periodici di anzianità già maturati e la sospensione della maturazione degli impegni periodici di anzianità in corso di maturazione sono i punti essenziali dell'intesa che verrà siglata oggi. Un sacrificio necessario, senza il quale non sarebbe stato possibile scongiurare il licenziamento collettivo dei lavoratori, peraltro già avviato con la procedura dello scorso 5 ottobre. Nell'accordo figura anche la modifica della base di calcolo del TFR. «Per conseguire il recupero di competitività e produttività del sito- come si legge nel testo dell'accordo- le parti definiscono in via sperimentale e temporanea il pacchetto di misure».

Il rilancio della sede di via Brin è l'obiettivo condiviso. Un traguardo che pareva impossibile pochi mesi fa e che aveva portato a un passo dalla chiusura prima dell'intesa-ponte in extremis dello scorso 22 dicembre. La salvezza dello stabilimento di Napoli è incominciata proprio quella sera, quando le sigle sindacali firmarono tra le polemiche un accordo preliminare che invece sfumò per la sede romana di Almaviva. L'intesa di oggi avrà effetto fino al 31 marzo 2020. «Migliorare la qualità del servizio e la produttività del personale» è l'imperativo d'obbligo per «caratterizzare l'offerta dell'azienda in termini di efficienza». E, per questo, verranno utilizzati strumenti di misurazione della produttività. Mentre le istituzioni sperano che, grazie ad Almaviva, convergano nuove commesse su Napoli. E presto si apriranno, forse, altri tavoli per risolvere vertenze molto complicate, come quella di Gepin.