Anm, buco di 3 milioni al mese
«Società verso la liquidazione»

Anm, buco di 3 milioni al mese «Società verso la liquidazione»
di Pierluigi Frattasi
Lunedì 25 Settembre 2017, 23:55 - Ultimo agg. 23:57
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L’annunciata ricapitalizzazione da parte del Comune non è avvenuta. Il capitale sociale di Anm è di nuovo azzerato. L’azienda dei trasporti di proprietà del Comune di Napoli continua a perdere soldi, anche nel 2017, alla velocità impressionante di 3 milioni di euro al mese. Il piano di risanamento non è stato rispettato. Per il collegio sindacale della società, composto dal presidente Claudio Minucci e dai componenti effettivi Salvatore Galiero e Paola Giordano, ci sono le condizioni per la messa in liquidazione dell’Anm, a meno che il Comune non intervenga con la massima urgenza procedendo subito alla ripatrimonializzazione. L’ultimatum dell’organo di sorveglianza contabile arriva al termine di un lungo confronto, convocato ieri mattina per fare il punto della situazione sull’avanzamento del piano di riequilibrio dei conti, alla luce degli ultimi dati sulla condizione economico-finanziaria dell’azienda, aggiornati al 31 luglio scorso.

Considerati «il reiterato risultato di esercizio negativo che nel corso degli anni ha corroso il Patrimonio netto della società - scrivono i sindaci - il trend negativo che ogni mese continua ad aggravare questa condizione, la mancata ricapitalizzazione annunciata nel piano di risanamento aziendale approvato dal Consiglio comunale su proposta della giunta municipale, nonché le mancate entrate dei contratti di servizio», il Collegio ritiene «che l’azienda presumibilmente sia incorsa nelle condizioni ex articolo 2447 del Codice civile e, pertanto, sia da adottare con tutta urgenza ogni azione idonea alla salvaguardia e le relative determinazioni». In pratica, si sono determinate di nuovo le condizioni per le quali il capitale sociale si è ridotto di oltre un terzo - al di sotto di 4 milioni di euro - sforando il limite legale per esercitare il servizio di trasporto, così come già accaduto a dicembre dello scorso anno.

A questo punto, le soluzioni sono solo tre: sbloccare immediatamente la ricapitalizzazione da 65 milioni di euro, attualmente ferma al palo dopo il conferimento del solo parcheggio Brin avvenuto prima dell’estate; la messa in liquidazione della società o la trasformazione della compagine sociale. Una valvola di sfogo potrebbe arrivare da uno stanziamento del Comune di Napoli nella manovra finanziaria di fine anno. L’ente, al momento, è in forte ritardo con i pagamenti dei corrispettivi previsti dal contratto di servizio. I tempi per il salvataggio dell’Anm sono strettissimi. L’iniezione di risorse dovrà avvenire prima dell’approvazione del bilancio 2016, che si prevede di chiudere con ulteriori perdite tra i 29 e i 40 milioni di euro. Il passaggio di proprietà del parcheggio Brin dal Comune all’Anm, infatti, è stato solo una goccia nel mare, che ha rimpinguato le casse della società una tantum con una decina di milioni, mentre l’azienda perde mediamente oltre 20 milioni all’anno.

Se non si rimuovono immediatamente tutte le criticità, questo l’allarme del collegio sindacale, a ottobre il patrimonio netto scenderà sotto lo zero, insufficiente per esercitare il servizio pubblico. «L’amministrazione comunale è fermamente impegnata nel risanamento dell’Anm - è la replica dell’assessore al Bilancio Enrico Panini - Il Consiglio comunale ha da tempo approvato un piano di risanamento proposto dalla stessa azienda che darà i suoi frutti nel triennio 2017/2019 con diverse misure da adottarsi sia a carico della società che dell’ente. Il Comune, come prima azione ha provveduto a conferire alla società beni per 10 milioni di euro, oltre a garantire un costante flusso finanziario come previsto dallo stesso piano; l’Anm contestualmente sta perfezionando le procedure di mobilità ex legge 223/91, dopo le quali attiverà ulteriori misure di mobilità tra partecipate, congiuntamente ad una vasto piano di efficientamento della spesa e dei servizi».


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