Anm, conti in rosso:
stop ai nuovi 48 autobus

Anm, conti in rosso: stop ai nuovi 48 autobus
di Pierluigi Frattasi
Sabato 3 Settembre 2016, 14:56 - Ultimo agg. 20:00
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Voragine nei conti Anm. Spunta un altro buco da 34 milioni di euro. L'azienda del trasporto pubblico napoletano si prepara a chiudere in rosso, per il quarto anno consecutivo, anche il rendiconto 2015. Dal 2012 al 2014 aveva già accumulato perdite per 58 milioni e mezzo di euro.

Ed è corsa contro il tempo per cercare di ammortizzare il colpo, recuperando in extremis almeno una parte del passivo. In che modo? Facendo leva, in particolare, sui costi dell'Iva.
«Il Comune di Napoli spiega l'assessore alle Finanze Salvatore Palma -, assistito dallo studio Fantozzi, ha presentato alla Direzione Regionale dell'Agenzia delle Entrate un interpello per verificare la possibilità di risparmiare circa 15 milioni di euro sull'Imposta sul valore aggiunto sul contratto tra la NapoliHolding e l'Anm, computandoli come diritti di rivalsa. L'agenzia aveva 90 giorni di tempo per rispondere, ma si è avvalsa di una proroga che scade a metà settembre».

In caso di parere favorevole, il buco della società dei trasporti si ridurrebbe da 34 a soli 19 milioni. Subito dopo la decisione dell'Agenzia, è prevista la riunione dell'assemblea dei soci per l'approvazione del bilancio. Mentre resta in sospeso il piano di ricapitalizzazione da 65 milioni di euro, che prevede il conferimento dei parcheggi.
A peggiorare le cose anche il rallentamento dei pagamenti da parte del Comune alle società partecipate, che si riflette, poi, a catena, sui fornitori.

Fari puntati soprattutto sulla consegna dell'ultima tranche dei 60 nuovi bus acquistati dalla Otokar Europe. I primi 12 mezzi sono arrivati la scorsa primavera, ma sui restanti 48 è ancora rebus. «Siamo preoccupati afferma Fulvio Fasano, segretario Ugl Trasporti Napoli per eventuali ritardi dovuti alle difficoltà finanziarie dell'Anm. Mentre non sappiamo se ci saranno influenze sulla consegna dei bus legate alla crisi turca».

L'arrivo dei nuovi pullman, modello Kent e a basso impatto ambientale, prodotti dalla Otokar, un vero e proprio colosso del settore, con sedi in tutto il mondo, ad ogni modo, servirebbe moltissimo all'Anm per svecchiare il parco mezzi che, in molti casi con qualche rara eccezione, come gli ultimi arrivi Mercedes - risale addirittura alla metà degli anni '90. «In passato commenta Fasano si è investito molto sulle infrastrutture, ma poco sulla flotta. Quindici anni fa, ogni giorno uscivano in media 900 mezzi, oggi si arriva con difficoltà a 350. Stesso problema anche per le linee su ferro. Senza contare che i nuovi acquisti hanno bisogno, poi, di un lungo periodo di rodaggio e non possono essere messi subito in esercizio».

L'amministrazione comunale e il management aziendale, però, non sono rimasti a guardare. «Abbiamo avviato da tempo riprende Palma un processo di razionalizzazione in Anm che sta portando risultati positivi, come ci è stato riconosciuto recentemente dalla Ragioneria Generale dello Stato, che ci ha rilasciato il parere favorevole sulla deroga al divieto di ricapitalizzazione». Dispositivo che doveva scattare per legge a causa della chiusura in perdita per il terzo anno consecutivo. «Nella risposta incalza l'assessore il ministero dell'Economia e delle Finanze, oltre a darci l'ok, ha anche plaudito all'azione di efficientamento in atto».

Un processo di risanamento che dovrebbe arrivare a compimento, poi, nel nuovo piano industriale attualmente in preparazione, ma che, secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe confermare la presenza di esuberi per il personale di circa 260 unità, impiegate soprattutto in ruoli indiretti, come amministrativi.

Basterà la ripatrimonializzazione di 65 milioni a salvare l'Anm? «Certamente darà una bella mano chiosa Palma -. Siamo verificando se si tratterà di trasferire solo i depositi, o anche altro. Ma va detto che bisognerà agire anche su altre leve, nel piano industriale, come la riduzione del personale e il miglioramento di costi e servizi».
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