Appaltopoli, Sommese jr si pente
accuse a docenti e professionisti

Appaltopoli, Sommese jr si pente accuse a docenti e professionisti
di Leandro Del Gaudio
Lunedì 17 Luglio 2017, 23:55 - Ultimo agg. 18 Luglio, 16:06
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Parla degli ordini professionali o delle università di Napoli e Caserta come dei «serbatoi di commissari amici da spedire a pilotare gare d’appalto». Fa nomi di professionisti e imprenditori, di politici e affaristi, in poche parole, conferma l’esistenza del sistema di Guglielmo La Regina, rafforza le indagini sulla appaltopoli nostrana. Eccolo Antonello Sommese, il «nipote dello zio», come si sente dire in una intercettazione, a proposito dei suoi legami di parentela e di affari con Pasquale Sommese, ex assessore regionale della giunta Caldoro ed ex potente della politica nostrana, finito in cella lo scorso 15 marzo (oggi agli arresti domiciliari). Ed è a metà giugno che arriva la svolta delle indagini, quando Antonello Sommese decide di confessare, di collaborare con la giustizia. Mosso da una crisi interiore determinata da gravi problemi di famiglia, Antonello Sommese si candida ad essere il secondo «pentito» della appaltopoli di Napoli e Caserta (oltre venti gare nel mirino), confermando retroscena inediti nel lavoro svolto dal pool di magistrati guidato dal procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli (i pm Alessandro D’Alessio, Maurizio Giordano, Catello Maresca, Gloria Sanseverino). Ma andiamo con ordine, a ricostruire le accuse depositate in questi giorni, dopo che la Procura ha avanzato richiesta di incidente probatorio per congelare il racconto di Sommese e di Loredana Di Giovanni, la socia in affari di Guglielmo La Regina che ha iniziato a confessare nel lontano 2015. 

Entriamo nel vivo delle accuse del pentito Sommese. È a proposito della gara di Alife, che viene confermato il raccordo del «sistema» tra mondo della cultura e tangenti. Spiega Sommese: «Guglielmo La Regina mi ha sempre detto che il suo “serbatoio” per l’individuazione pilotata delle commissioni di gara erano gli ordini professionali e le università». Uno scenario che viene confermato anche in relazione a quanto sarebbe avvenuto per la gara dell’istituto scolastico Medi: «Ricordo che in un giorno di fine 2014, al Centro direzionale, Guglielmo La Regina mi disse di far presentare da parte del rup del procedimento scuola Medi una richiesta di fornire una terna di nomi all’Ordine degli Architetti di Napoli». Seguono accuse ai vertici dell’Ordine.

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