Assistenza ai disabili, si cambia:
​dal Comune «schiaffo» a Gesco

Assistenza ai disabili, si cambia: dal Comune «schiaffo» a Gesco
di Mariagiovanna Capone
Sabato 22 Ottobre 2016, 09:43
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Alla fine la proroga arrivò. Ha vinto la linea del buonsenso, con il contratto di 184 operatori dell'assistenza domiciliare che dal primo novembre (ma in alcuni casi già da lunedì) torneranno ad aiutare 1.108 disabili e anziani. Persone che dal 14 ottobre non hanno ricevuto più nessun tipo di assistenza da parte del Comune di Napoli, non hanno potuto provvedere al meglio alla loro igiene personale o anche godere di una semplice passeggiata alleggerendo il carico di chi in famiglia li affianca nella quotidianità. Un migliaio di persone le cui esigenze sono state semplicemente dimenticate, messe in secondo piano. Proprio come i costi di questo servizio, che non era stato inserito nel Bilancio provvisorio di agosto, al punto che era stata necessaria una prima proroga della durata di due mesi e ora questa, di circa quattro mesi.

Una dimenticanza sopperita da una serie di incontri a Palazzo San Giacomo tra gli assessori al Bilancio, al Welfare, al Lavoro, che annunciano una variazione al Bilancio, prevista a novembre, con circa 1 milione e mezzo utile per garantire il servizio di assistenza dal primo novembre al 28 febbraio con la proroga dei contratti degli operatori Adsa, ma soprattutto un'ulteriore variazione al Bilancio relativa al 2017 di circa 4 milioni 533 mila euro. Ma con l'anno nuovo cambiano molte cose. La Giunta ha approvato infatti la delibera a firma dell'assessore al Welfare Roberta Gaeta per le nuove linee di indirizzo relative alla riorganizzazione e riqualificazione del servizio per le persone anziane e disabili con cui si è stabilito che «la modalità di assegnazione del servizio si rinnova, oltrepassando la procedura attuale di selezione dei fornitori, basata sugli appalti, che non valorizzano la specificità dei servizi alla persona e non favoriscono la stabilità e qualificazione gestionale» fa sapere l'assessore Gaeta in una nota.

«Predisponendo la revisione complessiva dell'assistenza domiciliare, con le indicazioni programmatiche contenute nel Piano di zona, abbiamo ritenuto necessario l'avvio di un nuovo processo di convenzionamento, abilitazione e accreditamento con gli enti muniti di titolo abilitativo (SCIA) e accreditati ai sensi del regolamento regionale del 2014». Di fatto l'amministrazione comunale «intende convenzionarsi con un massimo di 10 enti erogatori, uno per ciascuna delle Municipalità» ma la novità è che «ciascun soggetto potrà partecipare alla procedura per uno o più Poli di offerta ma stipulare convenzioni per un massimo di due Poli». Una delibera (al vaglio del Consiglio comunale di lunedì prossimo) definita «coraggiosa» dal sindaco Luigi de Magistris il quale fa emergere che la riorganizzazione dell'assistenza domiciliare «integra anche l'assistenza a bambini e ragazzi disabili per il trasporto a scuola, ci consente di salvare 500 posti di lavoro con risorse solo comunali e abbiamo messo in sicurezza comparti del sociale determinanti».
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