Bagnoli, ecco il piano recupero dell'Arenile nord

Bagnoli, ecco il piano recupero dell'Arenile nord
di Gerardo Ausiello
Martedì 3 Maggio 2016, 08:58
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Ci vorranno 550mila euro per restituire ai napoletani l'arenile nord di Bagnoli, un chilometro di spiaggia oggi praticamente off limits. È tutto nero su bianco nel progetto di recupero che sarà al centro della conferenza dei servizi in programma stamane alle 11 in Prefettura. Attorno al tavolo, con il commissario Salvo Nastasi e l'amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri, ci saranno gli enti pubblici competenti: dalla Regione al Comune fino agli esperti dell'Asl.

Punto di partenza dell'intervento sono i rilievi dei tecnici dell'Ispra, l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che hanno effettuato una specifica indagine, una sorta di mini-piano per le caratterizzazioni (l'insieme delle attività che consentono di determinare i livelli di inquinamento dei terreni). Si tratta di un dossier di sei pagine, in cui vengono descritte nel dettaglio le condizioni dell'arenile nord, bonificato nel 2009. Di proprietà del Demanio come tutti i litorali, è in parte affidato ai privati (lido Fortuna e lido Arenile) e in parte al Comune di Napoli per la stagione estiva.

È proprio nel lido comunale che, secondo l'Ispra, si registrano le maggiori criticità: «Nell'area interdetta, posta sulla battigia, a ridosso della scogliera, manca completamente sia il materiale di ripascimento, sia il tessuto-non tessuto (il telo semi-permeabile di separazione tra le sabbie contaminate e quelle di ricoprimento, ndr), sia un tratto di scogliera, mentre in corrispondenza dello scolo delle acque dalla zona docce è stato asportato il materiale di ripascimento per spessori variabili da 20 a 50 centimetri». Complessa pure la situazione nel lido Arenile dove, presso l'area Nesis, si registra «la completa asportazione della sabbia di ripascimento e del sottostante telo in una fascia di circa 13 metri di larghezza dalla linea di costa con conseguente affioramento di sabbia marina».

Destano invece meno preoccupazioni le condizioni del lido Fortuna, dove «lo stato dei luoghi rispecchia presumibilmente quello della situazione di ripristino. Non si è rinvenuta traccia di danneggiamenti o strappi del tessuto-non tessuto, non vi sono aree topograficamente depresse e le sabbie sono ben livellate». Ci sarà, dunque, da lavorare senza sosta, anche se i tempi stimati per il recupero del litorale sono di due, tre settimane al massimo. Il primo passo sarà però il via libera della conferenza dei servizi che, salvo imprevisti, dovrebbe arrivare oggi. Poi partiranno le procedure per la gara europea con l'obiettivo di assegnare rapidamente l'appalto e dare inizio ai lavori, che prevedono il ripascimento e l'installazione di bagni, cabine e docce. Ad attività ultimate, forse a giugno, la spiaggia potrà essere pienamente fruibile dai cittadini (non però il mare, che va ancora bonificato). In parallelo Invitalia è al lavoro sulle procedure di gara per le caratterizzazioni delle aree ancora da bonificare.