Baretti, accordo sugli orari:
nel weekend chiusura alle 2

Baretti, accordo sugli orari: nel weekend chiusura alle 2
di Paolo Barbuto
Venerdì 25 Novembre 2016, 00:02 - Ultimo agg. 06:42
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 L’ordinanza per limitare gli orari notturni di apertura dei baretti di Chiaia era già pronta, mancavano la firma e il numero di protocollo. Ma il presidente della municipalità, Francesco De Giovanni, prima di intervenire con un documento così dirompente, s’è fermato e ha convocato un’ultima riunione. Ieri a mezzogiorno, al tavolo dell’imponente studio di Piazza Santa Maria degli Angeli, assieme a De Giovanni si sono seduti i rappresentanti dei cittadini (Rodinò e Mauro), il presidente dell’associazione commercianti di Chiaia, Guglielmo Campajola, e sette gestori dei baretti in rappresentanza della categoria. Sul tavolo c’era l’ordinanza, ma prima di trasformarla in un atto ufficiale, il presidente ha chiesto di parlare ancora una volta della vicenda.

La discussione è stata lunghissima ed estremamente articolata, prima di raccontarvela vi sveliamo il finale: è stato raggiunto un nuovo accordo sugli orari di chiusura. Nei giorni infrasettimanali invece che alla mezza si chiuderà all’una di notte, nei week end serrande abbassate alle due invece che all’una e mezza. Così la firma sul documento è slittata. Verrà varato mercoledì prossimo quando i protagonisti del faccia a faccia si incontreranno nuovamente per confermare l’adesione al progetto. Per il primo week end di dicembre l’ordinanza sarà operativa. Il percorso che ha portato all’accordo, giunto dopo quasi tre ore di confronto, è stato estremamente articolato. I residenti hanno ripresentato la loro lunga lista di doglianze ai gestori: non solo questione di orari di chiusura ma anche notti troppo rumorose per via della musica a volume insostenibile, di odori di cucina che invadono le case, di mancato rispetto delle norme sull’occupazione di suolo.

E, al di sopra di ogni cosa, l’invasione delle stradine da parte della folla che cerca divertimento e che invece si ritrova ammassata come sull’autobus nell’ora di punta o come all’uscita dallo stadio. I gestori hanno ascoltato con attenzione. Si sono mostrati partecipi e hanno anche ammesso che in certi momenti quella zona diventa realmente invivibile. Hanno, però, cercato di spiegare che ognuno dei locali di quella strada rappresenta un’azienda che offre lavoro a molte persone e che non può essere cancellata con un colpo di spugna. Però, hanno chiarito i gestori, passi di incontro verso le richieste dei residenti possono essere fatti. Si è parlato di pulizia delle strade dopo le notti più affollate e degradate, di necessità di eliminare completamente la musica dopo la mezzanotte, della possibilità di andare in aiuto dei residenti che cercano di rientrare a casa con l’automobile.

Ci sono state proposte e idee per restituire la vivibilità alla zona dei baretti. C’è stata la promessa di rispettare le norme. Ma, da parte dei gestori, c’è stata soprattutto la richiesta di cercare un punto di incontro sugli orari. È proprio la notte del week end che porta la maggior parte degli introiti nelle casse dei locali. Ridurre in maniera drastica il tempo di vita notturno di quegli esercizi, equivale a decretarne la fine. È per questo che sul tavolo delle trattative è stata presentata la richiesta di allungare gli orari di apertura rispetto alla pesante decisione contenuta nell’ordinanza che doveva essere firmata ieri pomeriggio. A malincuore i residenti hanno accettato l’accordo sugli orari, anche perché in cambio i gestori hanno per adesso presentato solo buone intenzioni e promesse.

Su un punto c’è stato accordo totale fra gestori e residenti: in mezzo a tanti locali storici o nati da poco, nei quali lavorano persone pronte ad accollarsi responsabilità, ad ammettere gli errori e a battersi per il rispetto condiviso delle norme, ci sono molti esercenti che pensano di poter correre «in autonomia», non rispettando gli impegni presi dal gruppo, non adeguandosi alle leggi e nemmeno alle regole autoimposte fra tutti i locali. Ecco, dunque, che al tavolo è stata presentata una richiesta forte: siate voi stessi, gestori dei locali, a denunciare e a isolare chi sbaglia. Pure questa richiesta è stata accettata, anche perché già da tempo sono gli stessi gestori «perbene» che stanno tentando di mettere ai margini gli arrembanti che puntano solo al profitto senza badare ad altro.

L’accordo, dunque, prevede anche un controllo condiviso fra tutti i locali, per denunciare chi vende alcol ai minorenni, chi smercia liquore oltre l’orario consentito (le tre del mattino), chi invade la notte con musica a volume altissimo e chi trattiene i clienti all’esterno del locale favorendo gli schiamazzi e il caos.
I rappresentanti dei cittadini per adesso sono ancora dubbiosi. Alle promesse scaturite dagli accordi, preferiscono le certezze delle ordinanze e le divise dei tutori dell’ordine che impongono il rispetto della legge. Il presidente della municipalità, invece, è più che soddisfatto (lo leggete nell’intervista qui sotto) perché non voleva semplicemente imporre la sua decisione con un’ordinanza ma condividere e arrivare a un documento che fosse approvato da tutti. Lo firmerà mercoledì prossimo.
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