Barra, il cimitero dei Colerosi diventa una discarica | Video

Il degrado all'interno del Cimitero dei Colerosi di Barra
Il degrado all'interno del Cimitero dei Colerosi di Barra
di Alessandro Bottone
Domenica 26 Febbraio 2017, 21:09 - Ultimo agg. 21:13
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Nel Cimitero dei Colerosi di Barra, nella periferia est del capoluogo campano, si continuano a sversare rifiuti illecitamente. Parliamo nel monumentale camposanto che ospita i deceduti per colera delle diverse epidemie avvenute nella zona durante il 19esimo secolo, tra cui il famoso fisico Macedonio Melloni, ideatore dell’Osservatorio Vesuviano che morì di colera nel 1854.

La denuncia viene dal web con un video postato su facebook da Marco Sacco, presidente dell’associazione “Voce nel deserto”, attivo da tempo sul problema sin da quando l’area verde era completamente inaccessibile a causa della fittissima vegetazione, oltre che per il materiale che bloccava l’unico cancello d’accesso.
 


«Stamattina abbiamo fatto un sopralluogo e abbiamo visto che il contadino del terreno adiacente sta continuando a sversare dei rifiuti illegalmente all’interno del cimitero» dice Sacco nel filmato pubblicato online, mostrando ciò che resta nell’area verde: una gallina morta, i residui di lavori edili, materiale in ferro.

Pochi mesi fa, proprio prima dell’estate, sono stati effettuati dei lavori per “interventi urgenti di manutenzione e bonifica” dell’area cimiteriale di Cupa Sant’Aniello. Un bando del Comune di Napoli per un importo complessivo di 87mila euro circa. Era dal 2006 che non venivano effettuati lavori. Gli interventi del 2016 hanno permesso di ricostruire la parti del muro di cinta danneggiate, di curare la vegetazione ruderale che lo ricopriva completamente, oltre a rimuovere i rifiuti speciali sversati illecitamente tra cui le numerose lastre di amianto, insieme a diversi rotoli di guaina per asfalto.
 
 

I problemi, al momento, restano due: l’apertura del sito – il cimitero resta chiuso al pubblico e aperto solo dagli attivisti in occasioni sporadiche – e la vegetazione che naturalmente si espande. Sacco lancia anche una proposta, spaventato dalla primavera ormai incombente, che quasi sembra una provocazione: lasciare nel giardino delle capre tibetane. Lo hanno fatto nel comune di Boca, in provincia di Novara, e solo così hanno risolto il problema della scarsezza di risorse umane utili alla pulizia ordinaria del parco.

Certo i ruminanti potranno fare poco nei confronti di chi continua a gettare rifiuti ma potrebbe essere un primo passo per riportare alla luce un sito nel quale sono stati spesi soldi pubblici rischiando, in pochi mesi, di vanificarli.

 

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