Big azzurri e re della movida:
le carte alla Procura federale

Big azzurri e re della movida: le carte alla Procura federale
di Viviana Lanza
Sabato 24 Giugno 2017, 23:59 - Ultimo agg. 25 Giugno, 07:17
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Una copia del fascicolo dell’inchiesta sui fratelli imprenditori Esposito, arrestati giorni fa nell’ambito di un’inchiesta dell’Antimafia per presunti rapporti con esponenti della camorra, è pronta per essere inviata alla Procura della Figc che ha aperto un fascicolo sul caso, dopo le foto di alcuni calciatori del Napoli con i tre imprenditori arrestati. Intanto le indagini coordinate dai magistrati della Dda e affidate agli agenti della Dia napoletana proseguono. 

La Figc. L’interessamento della Procura federale alle amicizie «pericolose» di alcuni calciatori azzurri è lo sviluppo più recente della vicenda che riguarda i fratelli Francesco, Giuseppe e Gabriele Esposito, imprenditori storicamente legati al commercio all’ingrosso e al dettaglio di giocattoli che hanno poi deciso di investire anche in una agenzia di scommesse in piazza Mercato. E proprio per l’agenzia di scommesse sarebbero finiti all’attenzione degli 007 dell’Antimafia con l’ipotesi di intestazione fittizia aggravata dalla finalità camorristica. Le foto comparse sulle pagine Facebook e relative ai tre fratelli in compagnia di calciatori che indossano o hanno indossato la maglia del Napoli hanno spinto la Procura della Ficg a compiere un accertamento. Ci sono foto degli Esposito con Maradona, Pepe Reina, Lavezzi, Higuain, Callejon. Si tratta di scatti che ritraggono momenti di vita mondana, feste o vacanze. Nulla, insomma, di penalmente rilevante tanto che questo aspetto, più social, della vicenda non è oggetto delle indagini degli inquirenti napoletani.
 

 

Le intercettazioni in Porsche. È il primo marzo 2014. Le lancette dell’orologio segnano che sono da poco trascorse le due del pomeriggio e la Porsche Panamera ha appena raggiunto piazza Mercato. Gabriele Esposito non immagina che in auto c’è una microspia. Si ferma a parlare con un certo Francuccio. «Tutto a posto? Avete apparato? ...». «Qua venne il capostorto di dentro alle Case Nuove... bubbù babbà... 4mila euro... qua sto io». «Come? 4mila euro?» chiede Gabriele. «Si prese 4mila euro di camorra» è la risposta. Si capisce che si parla di estorsioni. Quello sul racket è uno dei capitoli dell’inchiesta, e per questo reato Salvatore Maggio è indagato con l’accusa di aver cercato di imporre il pizzo ai fratelli Esposito (500 euro come rata per l’agenzia di scommesse di piazza Mercato) e di aver imposto la tangente di 4mila euro al gestore di un altro centro di scommesse della città. Le intercettazioni registrano anche commenti: «Perché il gioco è un mestiere di mezzo alla strada... devi cacciare i soldi altrimenti torna a fare quello che facevi, che è già assai che non paghi là». «Quindi che ha detto Ciro, che deve pagare?». «Eh ma così funziona...».

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