Caivano. La mamma di Fortuna: «L'ergastolo che avrà il mostro niente, lui vive ma mia figlia no. Andrò via dal Parco Verde»

Caivano. La mamma di Fortuna: «L'ergastolo che avrà il mostro niente, lui vive ma mia figlia no. Andrò via dal Parco Verde»
Sabato 30 Aprile 2016, 11:36
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«Finalmente ho avuto giustizia, anche se lo sapevo dall'inizio che me l'avevano ammazzata». Così Domenica Guardato, la madre della piccola Fortuna 'Chicca' Loffredo, violentata e poi gettata dal balcone dal suo stupratore il 24 giugno del 2014 nel Parco Verde di Caivano in un'intervista a SkyTg24. Che me l'avessero uccisa «era una sensazione che ho avuto dentro di me», spiega, ma anche «sospetti», aggiunge: «Non si può scomparire così, in 10 minuti. Lei amava la vita, voleva vivere». Quanto a Raimondo Caputo, «non lo chiamerei uomo o padre di figli, ma mostro - dice Mimma Guardato - Uccidere una bambina, violentarla, cosa ha provato in quell'attimo? Io lo chiamerei mostro». «Io porterò questo dolore fino alla tomba», sottolinea spiegando il perché la morte di Fortuna è per lei come una condanna all'ergastolo. «L'ergastolo che avrà lui non è niente, lui vive ma mia figlia no», aggiunge, annunciando l'intenzione di lasciare Caivano e trasferirsi altrove con i suoi due figli: «Li porterà altrove, voglio che i miei figli abbiano sempre il sorriso».

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