Ombre di camorra, congelato tesseramento Pd a Ercolano: c'è l'inchiesta

Ombre di camorra, congelato tesseramento Pd a Ercolano: c'è l'inchiesta
Sabato 31 Gennaio 2015, 17:50 - Ultimo agg. 2 Febbraio, 10:02
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Un'indagine conoscitiva è stata avviata ad Ercolano, da parte di carabinieri e Procura in merito a un boom di iscrizioni che si sarebbe registrato al Pd in vista delle primarie dell'8 marzo che dovranno scegliere il candidato sindaco della città. Tra gli iscritti, i cui nomi sono al vaglio degli investigatori, risulterebbero persone legate ad alcuni clan del Vesuviano. Le iscrizioni al partito sarebbero passate dalle precedenti 300 alle attuali 1200. In gara per l'elezione che porterà al candidato alle comunali di maggio ci sono il sindaco uscente, Vincenzo Strazzullo, il vice Antonello Cozzolino e Ciro Bonajuto.



«Il Partito Democratico non consentirà mai che il tesseramento ad Ercolano possa essere inquinato dall'adesione di personaggi riconducibili ad ambienti camorristici. Il tesseramento ad Ercolano è stato già congelato in via precauzionale. Tutta la documentazione è stata acquisita dalla segreteria provinciale e messa a disposizione dell'Ufficio adesioni provinciale che, in collaborazione con il circolo locale, provvederà a vagliarla con il massimo rigore per verificarne la regolarità». Così, in una nota, la segreteria del Partito Democratico Metropolitano di Napoli interviene «sulle notizie che riguardano il rischio di inquinamento del tesseramento nel circolo di Ercolano». «Qualora dovesse essere accertata la presenza di richieste di tesseramento provenienti da soggetti 'impresentabili' - prosegue la nota - non solo le cestineremo, ma sbatteremo fuori dal nostro partito chiunque abbia sollecitato o promosso adesioni di personaggi contigui alla malavita. Il Partito Democratico non consentirà a nessuno di contaminare le fila dei propri iscritti e di gettare ombre sul lavoro che ormai da oltre un ventennio vede impegnata la classe politica ercolanese». Conclude il comunicato: «Ercolano, terra di riconquista della legalità e culla delle prime associazioni antiracket napoletane, può vantare un partito ed un'Amministrazione sani; per questo motivo alzeremo le barricate e ci adopereremo con ogni mezzo affinché chi immagina di sporcare la consolidata esperienza di governo sul territorio veda fallire qualsiasi insano progetto in tal senso».



«Massimo rigore, serietà e velocità nell'accertamento dei fatti». Li chiede Luisa Bossa, deputata Pd della commissione antimafia, a proposito delle notizie di stampa sull'acquisizione da parte dei carabinieri dell'elenco dei richiedenti della tessera del Partito democratico nel circolo di Ercolano, città di cui la parlamentare è stata sindaco per dieci anni. «Avevo avuto nei giorni scorsi informazioni simili a quelle pubblicate oggi sulla stampa - dice la deputata - relativamente sia al numero enorme di richieste di adesione sia ai legittimi sospetti su alcuni cognomi. Immediatamente, con una lettera riservata, ho allertato il segretario provinciale del Pd affinchè disponesse tutte le verifiche e attivasse tutte le procedure. A maggior ragione, lo chiedo adesso. È necessario agire rapidamente, con il massimo rigore e con totale serietà: bisogna non solo, ovviamente, bloccare il tesseramento di persone anche solo sfiorate dal sospetto di vicinanza alla criminalità organizzata ma capire chi ha consentito che questo potesse avvenire e con quale motivazione». Secondo Bossa «il Pd, sul tema della lotta alla camorra, su un territorio dove è stato costruito nella lotta al racket e alla criminalità, un modello positivo di collaborazione tra istituzioni, politica e cittadini, deve adoperare una totale intransigenza. Non può essere consentito a nessuno di abbassare minimamente la guardia. Per quanto mi riguarda, come cittadina del territorio, come ex sindaco, come parlamentare della commissione antimafia, sarò in prima fila per chiedere trasparenza e pulizia».



«Siamo dolorosamente preoccupati delle notizie relative all'inquinamento delle iscrizioni al PD con nominativi di persone riferibili ai clan camorristici.
Se ciò è grave e condannabile in assoluto ad Ercolano offende e colpisce in particolare una storia di sacrifici, di lotta e di coraggio che ha fatto della nostra comunità un modello universalmente riconosciuto di lotta alle mafie. Ma ad Ercolano indietro non si torna. Lo confermano le attività investigative, l'impegno infaticabile delle forze dell'ordine e della Magistratura, la mobilitazione sempre vigile di giovani e cittadinanza, la forza di aggregazione del tessuto associativo anticamorra». Lo scrivono, in una nota, Peppe Scognamiglio, coordinatore di Radio Siani; Nino Daniele, presidente Associazione Antiracket di Ercolano, cittadino onorario di Ercolano e Tano Grasso, presidente onorario Fai e cittadino onorario di Ercolano. «Chiediamo che si accertino le responsabilità politiche» aggiungono Daniele, Scognamiglio e Grasso per scongiurare il rischio di «ridare spazio a chi è stato sconfitto e scompaginato da una lotta di popolo e istituzioni, che sono ancora all'offensiva nell'infliggere arresti,condanne e sequestro di beni ai clan». «Confidiamo che il PD, una forza politica radicata nella gente, dalla nobile storia e che raccoglie preziose energie democratiche, sappia reagire con prontezza e determinazione», concludono.
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