Campania, la Corte dei Conti: sprecati 16 milioni. Un primario con lo staff anche senza posti letto

Campania, la Corte dei Conti: sprecati 16 milioni. Un primario con lo staff anche senza posti letto
Venerdì 5 Febbraio 2016, 08:55 - Ultimo agg. 6 Febbraio, 07:58
2 Minuti di Lettura

«Sedici milioni di euro in un anno». A tanto ammonta il danno erariale calcolato dalla Procura della Corte dei Conti. «E lo spreco continua, nella sanità in Campania, ma va fermato subito, bloccando il pagamento delle indennità previste per primari e vice-primari in esubero». A volte chiamati a curare un solo ammalato al giorno, o addirittura nessuno.

Solo tra dicembre 2014 e dicembre 2015, sono stati retribuiti 523 incarichi di primario e pagate 1915 indennità di dirigenza in eccedenza rispetto alla dotazione organica prevista. C'è anche questo dietro i 49 provvedimenti giudiziari - 29 inviti a dedurre e 20 ordini autoritativi - emessi dalla Corte dei Conti di Napoli, nei confronti di dirigenti ed ex delle aziende sanitarie, ospedaliere ed universitarie per danno erariale.

Secondo quanto accertato dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza (a dare il via all'inchiesta, il gruppo operativo di Torre Annunziata e Nola), nonostante il decreto commissariale emesso dalla Regione Campania nel 2014, nei limiti dei parametri definiti dall'intesa Stato-Regioni, in tutte le strutture della Campania - esclusa l'Asl Napoli 1 Centro - non si è provveduto all'esigenza di contenimento della spesa, accorpando le strutture per riportare il numero di primari e vice in esubero rispetto a quanto imposto dal governo in tema di «spending review».

Di qui le richieste cautelari finalizzate ad interrompere, immediatamente, il pagamento degli incarichi individuati così da impedire un ulteriore dispendi di risorse: ben 2 milioni di euro al mese. In merito a questo punto la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti deciderà il 29 febbraio, ma è probabile che la Regione Campania - oggi è stato notificato tutto al governatore Vincenzo De Luca - intervenga prima.

Degli accertamenti nelle strutture sanitarie avviati dalla magistratura contabile, peraltro, il Mattino se n'era già occupato il 27 novembre 2015 a proposito dell'indagine disposta per capire perché la più ampia riorganizzazione dei reparti e non solo, disposta con il decreto Balduzzi, non sia decollata.




 

© RIPRODUZIONE RISERVATA