«Campania, sanità al collasso
Noi medici pronti a scioperare»

«Campania, sanità al collasso Noi medici pronti a scioperare»
Giovedì 22 Settembre 2016, 13:12
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«La Campania è tra le regioni maggiormente penalizzate dal progressivo definanziamento della sanità portato avanti in questi anni dal Governo. Il presidente del Consiglio, però, ha fatto male i conti se crede che i medici si lasceranno morire per logoramento. Anche il governatore De Luca deve far sentire forte la sua voce a Roma, deve mantenere le promesse con le quali ha portato avanti la sua campagna elettorale. O si cambia strada o molto presto sarà sciopero». Così il segretario regionale dell'Anaao Assomed Bruno Zuccarelli.

«L'età media del personale nei nostri ospedali è di 60 anni, molti direttori generali sono costretti alle soluzioni più fantasiose per riuscire a coprire i turni e ci sono ospedali, come il San Paolo di Fuorigrotta, dove si opera solo l'emergenza» aggiunge Zuccarelli. «In tutto questo caos il ministro Lorenzin si nasconde dietro lo spauracchio dell'appropriatezza - prosegue - Mi chiedo quanto ci sia di appropriato in un medico costretto ricoverare pazienti sulle lettighe delle ambulanze, quanto sia appropriata la sistematica mortificazione dei professionisti, quanto sia appropriato alimentare un sistema che spinge verso una sanità privata e che nel contempo demonizza il pubblico». «I medici e i dirigenti sanitari, specie i giovani, hanno già pagato un prezzo altissimo per il risanamento dei conti - spiega Zuccarelli - non solo vedendo mortificato anno per anno il loro contratto di lavoro, ma dovendo sopportare un disagio lavorativo sempre più alto. In Campania più che in qualsiasi altra regione si procede con un abuso di contratti atipici, per non parlare del precariato». «Ora serve una risposta politica forte - conclude Zuccarelli - non c'è più spazio per le indecisioni. Così come a livello locale è importante che termini il commissariamento e che venga nominato finalmente un assessore alla Sanità. La nostra regione non ha più bisogno di commissari, servono uomini in grado di programmare»
 
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