Campania, turismo in crescita ma è merito degli stranieri

Campania, turismo in crescita ma è merito degli stranieri
di Francesca Cicatelli
Sabato 30 Aprile 2016, 19:43 - Ultimo agg. 1 Maggio, 01:49
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Sarà una buona estate per la Campania che si attesta tra le regioni dove il comparto del turismo registra tassi di crescita più elevati (+3 per cento) a fronte del dato italiano in cui il settore vale 185 miliardi di euro: il 13% del Pil nazionale. La Campania però è tra le regioni che presentano il maggiore potenziale inespresso. Nonostante la presenza di 214 siti culturali, di cui 11 Unesco, infatti, riesce ad attirare solo 4,6 milioni di visitatori, il 42% provenite dall’estero. I dati emergono dallo studio “Il patrimonio artistico e culturale italiano: quali leve per riconquistare un primato internazionale” elaborato da Pwc e presentato da Mauro Panebianco in occasione di ImpreArte, il convegno promossa dai Giovani Imprenditori Confindustria Campania e Ance Campania. “Il 2015 – commenta Nunzia Petrosino, presidente GI Confindustria Campania - è stato caratterizzato da numeri molto positivi per il turismo e il 2016 è cominciato ancora meglio, soprattutto per la Campania. L’offerta turistica italiana e locale, però, può e deve essere potenziata e incrementata e in questo gli imprenditori, soprattutto gli under40, possono offrire un concreto contributo. Si può fare tutelando e valorizzando le materie prime di cui siamo ricchi, i beni culturali, e investendo in ricerca e innovazione”. L’Italia, pur vantando la presenza di 52 siti Unesco e 4.588 tra musei, monumenti e siti archeologici, sconta un gap importante in termini di ricavi da biglietteria rispetto a altri Paesi europei: nel 2014 ammontano a €136 milioni contro un fatturato per attività museali in UK nel 2014 di circa €600 milioni. Anche l’analisi dei servizi aggiuntivi rispetto alla biglietteria mostra un potenziale non colto: solo un visitatore su quattro usufruisce di bookshop, ristorazione e visite guidate, i cui ricavi complessivi ammontano a €49 milioni, di cui 20 milioni (il 40% del totale) da bookshop.

“Nel mondo il patrimonio culturale rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo. – commenta Angela Verde, presidente Ance Campania - In Italia, purtroppo, non siamo riusciti a fare del nostro immenso patrimonio un polmone di ricchezza condivisa. Una risposta potrebbe venire da un’azione reticolare a supporto del turismo: creando su una rete di infrastrutture e rigenerazione urbana, di servizi e di attrattori perché i turisti arrivino, siano soddisfatti e tornino spesso”. Un ruolo importante, secondo Susanna Moccia, alla guida degli under 40 dell’Unione Industriali di Napoli, può essere svolto dalle realtà imprenditoriali che operano nel turismo: “Un settore in crescita, seppure lenta, come dimostrano i dati sulle startup innovative turistiche, istituite con il Decreto Cultura e turismo. In Italia, in un solo trimestre sono passate dalle 19 di fine 2015 alle 28 di inizio 2016”. 
 




Lo studio della PwC indica anche sette leve per favorire lo sviluppo del turismo italiano: allineamento agli standard europei per strutture ricettive, servizi e trasporti dedicati ad accogliere il crescente numero di arrivi di turisti internazionali; valorizzazione dei servizi aggiuntivi attraverso il completamento della gamma di servizi offerti e aumento della spesa media e dell’indice di penetrazione dei servizi aggiuntivi; istituzione di un modello organizzativo gestionale pubblico/privato efficiente ed efficace; creazione di un sistema di logistica e comunicazione che presenti i due siti in modo sinergico e li renda fruibili in modo integrato; azioni di marketing strategico e promozione attraverso l’utilizzo di canali digitali e dei social network per raggiungere una più vasta tipologia di clientela; organizzazione di eventi, sponsorship e co-branding grazie alla collaborazione con il settore privato; miglioramento del tasso di utilizzazione degli esercizi alberghieri in modo di allinearsi ai tassi internazionali. "La Campania - conclude Antonio Giustino, presidente Giovani Acen - si presta a essere un laboratorio dove sperimentare un percorso di valorizzazione degli attrattori culturali e delle aree prossime agli stessi, secondo logiche innovative.
Abbiamo pensato ad un concetto di rilancio del territorio che parte da interventi di valorizzazione degli attrattori culturali che innescano a loro volta un meccanismo di attivazione delle economie connesse al turismo ed alla cultura sul territorio, come delle onde concentriche che, partendo dal bene valorizzato, si propagano sui territori con effetti benefici per l'economia e la società”.  

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