«Ho subito un trauma facciale ed una lesione alla parete destra addominale, oltre ad uno stato d’ansia reattivo. Il mio amico invece, è stato colpito violentemente ad una gamba ed anche lui è ancora sotto choc». Queste le conseguenze di un’aggressione, avvenuta in pieno giorno al bosco di Capodimonte. A raccontarcela – con la voce ancora bassa e tremante – è uno dei ragazzi picchiati da una delle baby gang attive in zona. “Erano in quattro - ci racconta - e noi siamo stati circondanti tra l’omertà e l’indifferenza dei presenti”.
Non vuole essere ripreso in volto, questo giovane studente, ed il solo ricordo di quella tragica esperienza continua a provocargli un forte stato di agitazione. Ci descrive i momenti precedenti all’aggressione e di come questi ragazzini, hanno cercato di isolarli spingendoli con violenza verso un luogo solitario.
“Ci continuavano a spingere a calci e pugni cercando di isolarci. Uno di loro ha cacciato il tirapugni e con quello ci ha colpiti diverse volte. Abbiamo cercato di scappare e solo il passaggio di un’auto – che loro pensavano fosse della Polizia – li ha messi in fuga. Adesso abbiamo paura e come noi le ragazze che erano in nostra compagnia. Fortunatamente dopo aver avvisato le forze dell’ordine i nostri aggressori sono stati individuati ed assicurati alla giustizia”.
I quattro baby rapinatori adesso, sono accusati di tentata rapina aggravata, lesioni personali e porto di oggetti atti ad offendere. Intanto però, le conseguenze di questa vicenda hanno profondamente segnato il gruppo di amici.
“Non sappiamo se torneremo mai a studiare al parco. Questa esperienza ci ha segnati profondamente. In questo momento chiediamo solo che non ci siano sconti rispetto alla pena che dovranno scontare”.
Napoli, parla uno dei ragazzi aggrediti nel parco di Capodimonte: «È stato tremendo, calci e pugni tra l'indifferenza» | Videointervista
di Oscar De Simone
Sabato 2 Aprile 2016, 10:02
- Ultimo agg. 10:03
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