Case abusive a Napoli, prime 42
acquisite al patrimonio comunale

Case abusive a Napoli, prime 42 acquisite al patrimonio comunale
Giovedì 1 Dicembre 2016, 09:38
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Passa la delibera, a firma dell'assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo, con la quale gli immobili abusivi sono acquisiti al patrimonio comunale. Nella seduta del Consiglio comunale di ieri non si è parlato solo di welfare cittadino, la maggioranza è andata avanti senza le opposizioni in Aula concludendo il resto dei lavori. «Le opposizioni hanno tentato di bloccarci - racconta David Lebro - è una loro strategia politica precisa non partecipare ai lavori, ma nostro dovere, quello per il quale siamo stati votati, è quello di deliberare, non fare solo dibattiti».

A Napoli il Consiglio comunale - dove si è visto per la prima volta dall'inizio della consiliatura anche Gianni Lettieri candidato a sindaco sul quale ha prevalso al ballottaggio il sindaco Luigi de Magistris, che non ha partecipato al voto della delibera - dunque ha portato a casa una delibera che apre nuovi scenari riguardo agli immobili abusivi. Passa il principio che nessuno resterà impunito in materia di abusi edilizi e che si può abbattere oppure riconvertire a uso pubblico gli immobili fuori legge. L'Aula ha approvato un primo elenco di 42 immobili, circa la metà verrà abbattuto, l'altra metà appunto riconvertito. 14 beni sono da destinare a diverse finalità, che vanno dalla destinazione istituzionale, alla concessione per lo svolgimento di attività di rilevanza socio-culturale, alla destinazione commerciale o all'utilizzo come spazi pubblici e per risolvere l'emergenza abitativa. Dove si trovano questi immobili? Per la maggior parte nelle aeree dove storicamente ci sono stati e continuano a esserci gli abusi edilizi: da Pianura ai Camaldoli. Ma anche pieno centro, a via San Carlo alle Mortelle adiacente al Corso Vittorio Emanuele dove una palazzina di due piani verrà abbattuta e in suo luogo verrà creato un orto urbani con attrezzature per il pubblico.

Da demolire anche un parcheggio di 1500 metri quadri al Corso Secondigliano che sarà poi ricostruito come parcheggio pubblico. La deliberazione - giova sottolinearlo ancora - prevede che oltre la metà saranno demolite, mentre per le restanti verranno inserite in programmi di dismissione immobiliare, in progetti di edilizia pubblica residenziale, di valorizzazione e locazione, di utilizzazione per fini pubblici sociali. Dei 40 immobili inseriti nell'elenco e acquisiti al patrimonio tra il 2014 e il 2015, ne sono stati proposti all'esame del Consiglio affinché ne valutasse «la pubblica utilità», 14 da destinare a diverse finalità. Il testo varato dalla Giunta precisa che «per gli immobili ricadenti in aree vincolate si procederà a chiedere il parere agli enti preposti alla tutela dei vincoli e, in caso di parere negativo alla conservazione, gli immobili saranno inseriti nell'elenco di quelli da demolire». Inoltre, qualora sussistano controversie giurisdizionali, il dispositivo della deliberazione prevede che le procedure per l'utilizzazione degli immobili saranno «vagliate di volta in volta con l'Avvocatura comunale». Molto soddisfatto l'assessore Piscopo: «Non era facile fare passare questa delibera e non era facile nemmeno inquadrarla subito, abbiamo fatto un grande lavoro politico e un grande lavoro tecnico». lu.ro.
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