Chiusura Almaviva, i lavoratori:
«Non faremo sciopero»

Chiusura Almaviva, i lavoratori: «Non faremo sciopero»
di Pino Neri
Giovedì 6 Ottobre 2016, 21:34 - Ultimo agg. 7 Ottobre, 00:49
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Dopo l'annuncio choc di Almaviva (chiusura delle sedi di Napoli e Roma e licenziamento di tutti i 2511 addetti ) i lavoratori hanno optato per una decisione forse altrettanto sorprendente: niente scioperi, almeno per il momento. Lo hanno stabilito le assemblee dei dipendenti tenute oggi dai sindacati nella sede di via Brin del call center, dove lavorano 845 persone, tutte da licenziare. Stesso atteggiamento è stato assunto dai lavoratori della sede di Roma, in cui operano ben 1666 addetti, anche loro tutti da estromettere. "Dopo aver scioperato e manifestato per mesi e mesi - la spiegazione del no alle astensioni da parte delle maestranze -  e dopo aver speso soldi e tempo inutilmente ci siamo ritrovati con un accordo, quello del 31 maggio, che non volevamo e che invece di salvare l'occupazione e le produzioni ha soltanto fatto precipitare tutto".  I lavoratori di Almaviva chiedono l'impegno concreto delle istituzioni. Nel frattempo il presidente della giunta regionale del Lazio, Nicola Zingaretti, ha convocato per domani pomeriggio un tavolo con i sindacati e i delegati dei lavoratori di Alamaviva Roma. Dal fronte della Campania invece l'assessore regionale al lavoro, Sonia Palmeri, ha dichiarato che "non saranno permessi i licenziamenti" e che "la Regione ha sollecitato il ministero dello Sviluppo Economico ad aprire un tavolo al più presto". Nella vicenda oggi è intevenuto anche il sindaco di Napoli. "Si delocalizzano sempre più  serevizi di call center all'estero - ha commentato Luigi de Magistris - dove il costo del lavoro e i diritti dei lavoratori sono a livelli bassissimi. Intanto il governo pensa solo a un referendum teso a smantellare la Costituzione. Ma noi saremo accanto ai lavoratori Almaviva in ogni battaglia". E Arturo Scotto, parlamentare di Sinistra Italiana, ha rivolto un appello al governo affinché "intervenga nella vertenza Almaviva che insiste in aree economicamente già troppo depresse e penalizzate". Il segretrario dell' Idv, Ignazio Messina, chiede all'esecutivo nazionale di "applicare misure concrete contro la delocalizzazione all'estero e le gare al massimo ribasso". Intanto corre voce che il ministero dello Sviluppo Economico potrebbe aprire il confronto con Alamaviva nell'ambinto di una due giorni, il 12 e il 13 ottobre.                                                              

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