Circum, catena di guasti: treni
bloccati e pendolari deportati

Circum, catena di guasti: treni bloccati e pendolari deportati
di Dario Sautto
Venerdì 19 Agosto 2016, 10:52 - Ultimo agg. 13:58
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Ancora gusti e disagi per i viaggiatori della Circumvesuviana. L'ultimo episodio è avvenuto nella mattinata di ieri sulla linea Poggiomarino-Napoli (via Scafati e Pompei Santuario) ed ha costretto il capotreno a far ripartire il convoglio praticamente «a mano». Il treno 418 era partito puntuale alle 8.03 da Poggiomarino. Lungo il tragitto, però, l'impianto elettronico che regola l'apertura automatica delle porte è andato in tilt e la corsa si è arrestata sui binari tra le fermate di Boscotrecase e Torre Annunziata Villa di Poppea. «Quel tipo di problema spiegano gli addetti ai lavori - va risolto manualmente, altrimenti il treno resta fermo lontano dalla stazione con le porte aperte». Il capotreno ha provveduto, così, a «spiombare» le porte, cioè a togliere a mano il blocco automatico, così da permettere lo spostamento del treno a velocità ridotta fino alla stazione più vicina, ovvero quella di Torre Annunziata. Lì è finita la corsa: i passeggeri sono stati costretti ad abbandonare il convoglio ed attendere la corsa successiva per raggiungere Napoli e le altre destinazioni, mentre il treno è stato trasferito mestamente all'officina di Ponticelli per le riparazioni.

L'incubo per i passeggeri- per lo più giovani pendolari diretti al mare in Penisola Sorrentina proprio con la coincidenza a Torre Annunziata - è durato meno di un quarto d'ora: il tempo di togliere il fermo manualmente e condurre il treno a passo d'uomo alla stazione più vicina, dopo un po' di attesa a porte spalancate sul binario. Purtroppo questa non è una situazione nuova, né l'unico disagio di ieri. Problemi del genere accadono tutte le settimane e, paradossalmente, la giornata di ieri è stata quasi fortunata, con pochissimi guasti registrati prima delle partenze. Ben otto Etr - così si chiamano gli elettrotreni, ovvero le grosse carrozze della Circumvesuviana che hanno i comandi in testa e in coda - sono rimasti al capolinea e non sono mai entrati in servizio ieri. Tutta colpa di guasti tecnici che non erano stati riscontrati mercoledì sera all'ultima verifica meccanica, ma che si sono manifestati proprio in mattinata prima di essere immessi sui binari. Giusto in tempo, però, per evitare sovraffollamento nelle carrozze, soppressione delle corse e cancellazione di linee.

Dunque, la giornata di ieri è stata piuttosto tranquilla, in una normale emergenza. A parte il caso della mattina, però, non si sono verificate altre rotture di convogli, mentre sono stati registrati i soliti ritardi «fisiologici» sulla linea Napoli-Sorrento. Quelli vengono riscontrati quasi tutti i giorni per le coincidenze con i treni turistici e accumulati nelle stazioni più frequentate dagli stranieri, come Ercolano, Pompei Scavi e Sorrento, dove il flusso di passeggeri è maggiore, o le fermate dei lidi (Meta su tutte). Per garantire un servizio normale su tutte le linee della Circum sono necessari poco meno di 60 elettrotreni Etr appunto a doppio comando, che sono autonomi e possono garantire sia andata che ritorno, come spiegano i lavoratori della Circumvesuviana. Ieri ne erano stati «licenziati» inizialmente 57, poi scesi a 49 dopo i guasti riscontrati in fase di uscita. «Ma ogni treno dovrebbe essere composto da due o tre Etr dicono i rappresentanti sindacali per garantire un servizio buono per l'utenza ed evitare stop non graditi per i guasti. Nell'ultima giornata, ciò è avvenuto praticamente su tutti i convogli della linea Napoli-Sorrento, che dunque è stata regolare. Ma non è tutti giorni così».

Oggi, invece, saranno disponibili 59 Ert e cinque Metrostar, i treni di ultima generazione che stentano a subentrare ai vecchi convogli.

Nelle officine, invece, restano in riparazione ancora cinque treni completi, che molto probabilmente non saranno a disposizione neanche per la giornata di domani. Quali sono i guasti più frequenti? Secondo i macchinisti, il corto circuito al motore avviene molto, troppo, spesso: un banale sovraccarico manda in tilt l'alimentatore e l'intero impianto finisce in avaria. Poi vengono sostituiti i pezzi danneggiati, riverniciati e il treno torna in funzione nel giro di 24-48. Una riparazione che, spesso, non dura molti giorni perché i treni sono vecchi, così come i pezzi di ricambio. Insomma, ogni giorno sembra esserci un'emergenza diversa, ma paradossalmente sempre uguale. Più di rado accadono guasti alle porte, come quello di ieri mattina, mentre i danni lasciati dai teppisti guarnizioni divelte, vetri in frantumi possono essere riparati al capolinea in meno di un'ora, ma pesano comunque tantissimo sui costi straordinari dell'Eav.

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