Circum, la rivolta dei ferrovieri per non lavorare

Circum, la rivolta dei ferrovieri per non lavorare
di Francesco Gravetti
Giovedì 22 Gennaio 2015, 03:24 - Ultimo agg. 11:02
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NAPOLI - «Macchinisti e capitreno controllori dei ticket nelle ore di lavoro non utilizzate». È bastato l'annuncio del programma aziendale di riorganizzazione della produttività per riportare la fibrillazione, anzi, la tensione in casa Circum. «Controllore a me?». Peggio di una bestemmia deve essere risuonata la scelta. Come se non esistesse la crisi. Come se non ci fosse stato il rischio in questi anni di finire senza stipendio con la Eav che arranca per far quadrare i conti, salvare i posti rendendo produttive aree del personale che sono fuori dal circuito delle nuove esigenze di resa. Alla fine del piano di ricerca Circum si è trovata un anno fa 40 dipendenti che per certificazione medica, indiscutibile, per carità, sono idonei solo a lavori di ufficio. Altri 13 invece inidonei a tutto. Allora, quelle due ore di disponibilità nell'arco di sette e mezza sono sembrate un pozzo a cui attingere per cercare di arginare il fenomeno del mancato pagamento del biglietto. Tanto è bastato per rimettere tutto in fibrillazione, con la prospettiva di paralisi nelle stazioni come è successo da due anni a questa parte. Insomma, aleggia lo spettro degli ostacoli per il servizio e dei disagi per i viaggiatori.



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