Pitbull e altari della Madonna
il clan a Napoli occupa i giardinetti

Pitbull e altari della Madonna il clan a Napoli occupa i giardinetti
di ​Giuseppe Crimaldi
Venerdì 18 Novembre 2016, 09:06
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La devozione per la Madonna e la passione per i cani da combattimento. Dietro le quinte degli abusi scoperti dai carabinieri nei giardinetti pubblici di via Monet, a Pianura, si celano due degli emblemi del potere camorristico e mafioso: il controllo del territorio e la voglia di apparire. E poco importa se l'altarino eretto a Maria Santissima dell'Arco, così come il recinto adibito a canile-lager per i pitbull probabilmente allevati per poi essere destinati alla fine atroce nei vili combattimenti organizzati per scommettere clandestinamente, siano stati illegalmente costruiti sul suolo comunale. A Pianura - così come in molte altre zone della città e della provincia controllate dalla criminalità organizzata - quel che è pubblico è anche privato: soprattutto se a gestirlo sono personaggi legati ai clan, o i loro familiari. I militari della compagnia di Bagnoli diretti dal capitano Nicola Quartarone hanno sequestrato due fabbricati abusivi e due cani di razza, denunciando un pluripregiudicato: si tratta del 40enne Vincenzo Romano, fratellastro di Salvatore Marfella (esponente di spicco del clan Marfella-Pesce). L'uomo - denunciato insieme alla moglie 36enne per abuso edilizio, maltrattamento di animali e minacce a pubblico ufficiale - aveva fatto costruire i manufatti all'interno del complesso popolare di via Monet, dove abita.

Pretendendo (ed ottendo) persino la benedizione da parte di un sacerdote, solo qualche settimana fa, in occasione della «inaugurazione» della cappella dedicata alla Madonna dell'Arco. Storie di ordinaria follia. Tra i vialetti in cui avrebbero dovuto giocare i bambini e le loro mamme Romano aveva fatto costruire i fabbricati abusivi - il primo 85 e il secondo di 60 metri quadri - senza che nessuno, a cominciare dagli organi amministrativi di controllo territoriale e della polizia locale, battesse ciglio.

C'è voluto l'intervento dei militari dell'Arma per accorgersene. Il primo manufatto era adibito a deposito privato; nel secondo i carabinieri hanno fatto la seconda inquietante scoperta: in quel recinto erano stati segregati due cani pitbull, un maschio di circa un anno e una femmina di soli tre mesi. A entrambi erano state mozzate la coda e le orecchie, con la parte rimanente dei padiglioni grossolanamente suturata. Perché, sussurra qualche voce nel quartiere, quei cani - spesso utilizzati per i combattimenti tra animali - rendono meglio, diventano più aggressivi e sono soprattutto meno attaccabili se mutilati. Sulla pista dei combattimenti indagano adesso gli investigatori. Una pista porta verso gli ambienti camorristici del Rione Traiano; ma non si esclude che proprio a Pianura ci sia una centrale di scommesse clandestine legata a questa orrenda pratica. Una seconda pista conduce invece in provincia, verso la zona di Marano. Un fatto è certo: i due pitbull sono quasi sicuramente stati sottratti ad una sorte atroce: gli animali sono già stati affidati ad una associazione di volontari che opera nel Casertano. Si indaga anche sugli allacci abusivi di energia elettrica che erano già stati predisposti ma che ancora non erano in funzione. Segno evidente che i due fabbricati abusivi erano stati costruiti di recente, e nel silenzio generale, senza che nessuno li denunciasse alle forze dell'ordine. All'arrivo dei carabinieri Vincenzo Romano ha dato in escandescenze. Probabilmente sotto l'effetto di sostanze stupefacenti l'uomo - che ha una lunga sfilza di precedenti penali per reati contro il patrimonio, anche se non risulta pregiudicato per reati associativi - ha inveito con minacce contro i carabinieri, il personale dell'Asl e del servizio antiabusivismo del Comune di Napoli.
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