I clan allargano il terreno
di scontro: nuovi piani
per fermare l’escalation

I clan allargano il terreno di scontro: nuovi piani per fermare l’escalation
di Giuseppe Crimaldi
Lunedì 29 Maggio 2017, 23:46 - Ultimo agg. 30 Maggio, 10:28
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Due giorni fa lo aveva anticipato il capo della Polizia, Franco Gabrielli: «Questo è un momento particolarmente complicato dove incombono minacce presenti e passate, dalla criminalità alle vicende di Napoli».
In quelle parole c’è la cartina di tornasole che conferma quanto alto sia il livello di attenzione del governo rispetto alla escalation di violenza che si registra sul territorio del capoluogo campano. La conferma è arrivata ieri mattina, con la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica per domani in Prefettura.
C’è preoccupazione per una situazione che si è fatta grave e incandescente. E per questo occorre intervenire subito. E non si può escludere che, a breve, nel capoluogo campano possano essere destinati rinforzi. Uomini e mezzi da aggiungere alle forze già in campo contro micro e macrocriminalità. L’ordine del giorno prevede un argomento centrale: verrà affrontata la situazione alla luce della recrudescenza criminale a Napoli e in provincia; verrà analizzata la situazione e si studieranno ulteriori forme di azione di contrasto e di controllo del territorio. Impossibile non prendere in considerazione l’emergenza di questi ultimi giorni: sei morti ammazzati in 48 ore e quattro feriti a coltellate durante risse esplose nel centro storico.

Nuovi scenari. E proprio questo è il punto: l’esplosione di violenza degli ultimi giorni ha di fatto ampliato lo scenario dei focolai di violenza. Mentre restano sotto assedio zone come la Sanità e il Rione Traiano - dove da settimane la pressione delle forze dell’ordine si è fatta asfissiante e non dà tregua ai clan e ai loro affari sporchi - adesso c’è il rischio che si aprano nuovi focolai di guerra criminale. Il battesimo del fuoco era iniziato ad Afragola: dodici colpi per freddare un imprenditore di 72 anni, Salvatore Caputo, incensurato ma ritenuto in odore di affari con il clan Moccia. Afragola non è Napoli, nel senso che quando tuonano le armi c’è veramente da temere che si siano rotti gli equilibri di una criminalità organizzata molto più vicina ai modelli mafiosi che non a quelli camorristici. Identico discorso vale per il duplice omicidio di Giugliano, dove sono stati assassinati padre e figlio - Vincenzo ed Emanuele Staterini - che da anni si erano trasferiti dalla Sanità in provincia. I due erano legati da rapporti familiari con Patrizio Vastarella, elemento di punta dell’omonimo clan. 
Carabinieri in campo. Ieri abbiamo illustrato i dispositivi e le forze in campo che la Questura ogni giorno coordina in città e nell’hinterland.

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