Colangelo nel mirino della camorra, le reazioni: «Da brividi l'idea di un ritorno alla stagione degli attentati»

Colangelo nel mirino della camorra, le reazioni: «Da brividi l'idea di un ritorno alla stagione degli attentati»
Mercoledì 11 Maggio 2016, 15:38 - Ultimo agg. 19:38
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Non mancano le reazioni del mondo politico, della magistratura e istituzionale alla notizia di un attentato pianificato dalla camorra nei confronti del procuratore generale di Napoli Giovanni Colangelo.

ROBERTI. L'«intervento tempestivo» da parte della Procura di Bari rispetto al progetto di attentato contro il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Colangelo «conferma l'efficacia dell'azione di contrasto che viene spiegata contro la pericolosità delle organizzazioni mafiose che si trovano in Campania e in Puglia». Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, interpellato a margine di un incontro promosso su mafia e corruzione in Lombardia all'università Bocconi di Milano. Per Roberti, contro le mafie «tutto quello che si può fare viene fatto e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: gli arresti, i processi, i sequestri e le confische. Tutto si può perfezionare sul piano normativo, organizzativo», tuttavia, ha aggiunto il magistrato, «le mafie non esisterebbero se non avessero rapporti con la società civile, con il mondo delle istituzioni, il mondo delle imprese, delle professioni». Quel che serve, secondo Roberti, «è isolare le mafie recidendo i legami anche economici che le legano anche alla cosiddetta economia legale. Per ottenere questo risultato ci vuole un lavoro culturale che è stato avviato ma che ancora deve essere portato avanti con determinazione», ha concluso.

AYALA. «L'idea che si possa di nuovo tornare alla stagione degli attentati è una cosa che mi fa venire i brividi». Lo ha detto l'ex magistrato Giuseppe Ayala dopo il ritrovamento del tritolo diretto al procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo, a margine della giornata di studi sulla mafia 'Legalità È Libertà. «Io - ha aggiunto Ayala - seguo, per ovvie ragioni, più le vicende di cosa nostra: per fortuna di tutti noi è da 23 anni che abbiamo molte vedove e molti orfani in meno oltre che molte vittime in meno. Non vorrei che si aprisse ora questo fronte della camorra. Intanto la mia solidarietà al collega: gli stringo la mano e lo abbraccio stretto. Lo Stato in questi casi che può fare? Certo ricorrere a misure di sicurezza più severe e speriamo anche ad indagini più approfondite per individuare questi criminali micidiali».

LEGNINI. «Esprimo solidarietà, sostegno e stima al procuratore Colangelo. È un magistrato egregio e sono sicuro che continuerà ad assicurare la funzionalità di un ufficio in un territorio in cui la lotta alla criminalità organizzata deve essere continua». Lo ha detto il vice presidente del Csm Giovanni Legnini dopo il ritrovamento del tritolo diretto al procuratore di Napoli.

DAMBRUOSO. «Esprimo la mia vicinanza e sostegno al Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, non solo nella veste di collega ma soprattutto di amico. Ho iniziato la mia pratica di magistrato presso il suo Ufficio e lì ho appreso gli strumenti necessari per investigare contro il crimine organizzato». Lo afferma Stefano Dambruoso, Questore della Camera (SC) e magistrato esperto nella lotta al terrorismo, in relazione al ritrovamento di tritolo destinato al magistrato della Procura di Napoli.

STEFANO. È un fatto grave che deve preoccupare tutti. Al Procuratore Giovanni Colangelo va la mia piena solidarietà e la mia rinnovata stima per l'azione che quotidianamente è chiamato a svolgere. Occorre sostegno maggiore da parte del Governo e di tutte le Istituzioni nei confronti di chi ogni giorno è impegnato a contrastare alla criminalità. Chi opera nella giustizia deve essere messo nelle condizioni di farlo con massima efficienza e efficacia, ma anche tutela». Lo afferma, a seguito della notizia sul ritrovamento di tritolo in Puglia destinato al magistrato della Procura di Napoli, il senatore Dario Stefàno, Presidente della Giunta Elezioni e Immunità di Palazzo Madama, che poco fa è anche intervenuto in Aula al Senato per chiedere al Ministro di riferire su questi gravi fatti. «Da tempo - continua Stefàno - chiedo al governo di rivedere la programmazione rispetto alla riforma della geografia giudiziaria perché lo Stato deve garantire la sua presenza sul territorio in maniera capillare e offrire un servizio efficiente ai cittadini. In più, occorre assicurare alle Procure strumenti e risorse idonei per far in modo che il loro complesso lavoro venga espletato a dovere». «Far lavorare le Procure in carenza di organico, come ha denunciato nelle scorse ore anche il Procuratore distrettuale di Bari, Volpe, è un handicap che non possiamo continuare a sostenere. Soprattutto in considerazione del fatto che la criminalità continua a far sentire la sua presenza sul territorio. E Bari - conclude Stefàno - in questo momento sembra rischiare seriamente di poter assumere anche il ruolo di snodo per il traffico terroristico»

PD NAPOLI. «Le notizie relative all'attentato dinamitardo progettato nei confronti del procuratore capo Colangelo ci sconvolgono perché ci rimandano agli anni più bui del nostro passato» - dichiarano Venanzio Carpentieri e Malaica Cisternino, rispettivamente segretario e responsabile legalità e sicurezza del Pd metropolitano di Napoli. «All'autorevole magistrato - proseguono - vanno il nostro sostegno e la nostra sincera vicinanza, sicuri del fatto che tali notizie non gli impediranno di proseguire con successo la meritoria azione che da tempo egli porta avanti. Gli accertamenti effettuati nella circostanza dagli investigatori confermano, ancora una volta, l'importanza del lavoro di intelligence, indispensabile per affiancare l'eventuale presenza dell'esercito, come pure della necessità di potenziare i mezzi a disposizione delle forze di polizia e di intervenire alla radice sulle cause di un fenomeno che continua a coinvolgere centinaia di giovani delle fasce più emarginate della popolazione.», conclude la nota del Pd di Napoli.

VALENTE. «Noi siamo accanto al magistrato anti-camorra Giovanni Colangelo e non arretreremo di un millimetro. Accanto alle sue battaglie contro i clan, contro la commistione tra politica e malaffare, contro gli assassini di vittime innocenti. Siamo accanto alla sua lotta per colpire i patrimoni illeciti degli uomini del disonore. Insieme alla repressione delle forze dell'ordine, la politica deve lavorare tenacemente per l'inclusione sociale e per la lotta al degrado nei territori. Ai vigliacchi che minacciano la sua vita, noi diciamo: non ci fate paura, noi siamo Colangelo». Così Valeria Valente, candidata del centrosinistra a sindaco di Napoli, in un post su Facebook.

TARTAGLIONE. «Siamo vicini al procuratore capo di Napoli Giovanni Colangelo in questi giorni difficili. La criminalità organizzata sente mancare il terreno sotto i piedi e alza il tiro nei confronti di chi quotidianamente contrasta la camorra con il prezioso sostegno delle forze dell'ordine. Al patto tra i clan per uccidere Colangelo, le istituzioni, la politica e i cittadini devono rispondere unendo le forze. In questa sfida decisiva per la legalità, siamo tutti chiamati a scegliere da che parte stare. Noi siamo accanto a Colangelo e ai servitori dello Stato». Lo dice Assunta Tartaglione, deputato e segretario regionale Pd Campania.

COZZOLINO. «Sono vicino al procuratore capo di Napoli?, Giovanni Colangelo, per le vili minacce ricevute. Non saranno questi gesti a fermare il suo eccellente lavoro». Così Andrea Cozzolino, europarlamentare del Partito democratico, in un post su Facebook.

M5S. Il M5S ha incontrato il capo della Procura di Napoli Giovanni Colangelo, oggetto di pesanti minacce da parte della camorra, al fine di manifestargli vicinanza e solidarietà.
Nel corso dell'incontro Colangelo ha ribadito che la Procura della Repubblica è composta e costituita dall'impegno di tutti i magistrati di cui, con orgoglio, è capo. La migliore risposta è il lavoro e dimostrare ai cittadini che la Procura continua ad esserci e continua a lavorare in modo incisivo come dimostra l'esecuzione - in questi giorni - di quattro ordinanze di custodia cautelare che riguardano esponenti dei clan e in particolare di alcuni omicidi efferati. L'ufficio continua a lavorare in modo instancabile e Colangelo per conto suo continuerà a fare il suo lavoro di procuratore in maniera autenticamente identica come l'ha fatto fino ad oggi. Il consigliere Vincenzo Viglione, segretario della Commissione Anticamorra, ha spiegato al procuratore di «aver raccolto le sue sollecitazioni per quanto riguarda l'importanza della riappropriazione del territorio, così da evitare che le nuove leve, in maniera anche molto violenta, occupino lo spazio lasciato libero dai clan colpiti dalle indagini». «Stiamo lavorando sulla legge per il riordino dei beni confiscati - aggiunge Viglione - un altro impegno che ci siamo presi è una campagna di vicinanza alle scuole e sottoscrivere un protocollo d' intesa con le università».


MANFREDI. «La notizia del ritrovamento del tritolo sequestrato nel barese alcuni giorni fa, che doveva essere utilizzato per un attentato nei confronti del procuratore di Napoli, Giovanni Colangelo rappresenta un fatto preoccupante. Le istituzioni democratiche devono intensificare ogni azione utile per tutelare e sostenere chi ogni giorno, senza sosta è dedito alla lotta contro la criminalità organizzata». Lo scrive sulla sua pagina Facebook il deputato e membro della Commissione Antimafia, Massimiliano Manfredi

MAGISTRATURA INDIPENDENTE. «Solidarietà e vicinanza» al procuratore di Napoli Giovanni Colangelo, «che in maniera esemplare conduce una dura battaglia contro la criminalità organizzata», viene espressa da Magistratura Indipendente. «Colangelo ha sempre svolto la sua attività con dedizione e senso dello Stato. La grave minaccia a cui è stato esposto dimostra ancora una volta - sottolinea la corrente moderata della magistratura - quanto l'azione dei magistrati sia percepita dal crimine organizzato come contrasto reale, efficace, decisivo. Ed episodi come questo indicano una priorità: prendere tutte le misure necessarie a garantire la sicurezza dei magistrati e nei tribunali».

A. CALDORO. a notizia dell'attentato in preparazione per uccidere il procuratore di Napoli Giovanni Colangelo «mi sconvolge perché è la dimostrazione che chi è in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata rischia ogni giorno la propria vita. Mai si deve abbassare la guardia nella difesa della legalità e la politica deve essere di esempio. La mia solidarietà e vicinanza va al procuratore Colangelo, certa che proseguirà il suo lavoro con il coraggio e la professionalità che gli conosco». Lo afferma Alessandra Caldoro, portavoce di Italia Unica in Campania, alla notizia del tritolo trovato in Puglia per colpire il procuratore di Napoli.

IL FLASH MOB.  Domani alle ore 10,30 davanti all'ingresso principale della Dda di Napoli, il Movimento per la lotta alla criminalità organizzata, di cui è presidente e fondatore il testimone di giustizia campano Luigi Coppola, organizzerà un piccolo flash mob per esprimere solidarietà al procuratore della Dda di Napoli Giovanni Colangelo, sotto la cui guida la Procura di Napoli ha assestato una serie di colpi al malaffare e che la camorra, come è emerso in questi giorni, voleva eliminare. 
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