Comune di Napoli, aumenti last minute: arriva la tassa dei bus turistici

Comune di Napoli, aumenti last minute: arriva la tassa dei bus turistici
di Luigi Roano
Venerdì 21 Aprile 2017, 00:06 - Ultimo agg. 00:32
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Una maratona fino a notte fonda caratterizzata dal duro scontro tra opposizione e maggioranza sul documento di bilancio di previsione 2017-2019 dove sono venuti fuori anche tutti i mal di pancia della sinistra sul piano di dismissioni immobiliari, cuore del bilancio e il sistema del welfare. E per fare cassa spunta fuori la proposta del ticket di ingresso per i bus turistici da 50 euro. Sullo sfondo - però - nella maggioranza afflitta dai guai finanziari enormi, si è giocata contemporaneamente un’altra partita quella del rimpasto: saranno tre i cambi, escono due uomini con due deleghe tecniche ma di peso, e una donna, ed entreranno tre donne per il riequilibrio di genere; e le candidature alle comunali di DemA che si espande in Puglia, Toscana e a Salerno. In estrema sintesi la prima giornata dedicata all’approvazione del bilancio si è consumata su questi temi. Si comincia con la relazione dell’assessore competente Salvatore Palma (tra coloro che molto probabilmente lasceranno la giunta, potrebbe dimettersi) che conferma i debiti per mezzo miliardo, che non ci sono soldi cash per alleggerire la manovra e che sulla spinosissima questione Irpef non c’è niente da fare. L’abbassamento della soglia di esenzione da 15mila a 8mila euro, frutterà una decina di milioni «che reinvestiremo nelle politiche sociali». «Quello che andiamo a discutere - dice Palma - è un bilancio che subisce un ulteriore taglio dallo Stato di circa 14 milioni». L’assessore non fa mistero che la situazione è molto complicata anche perché il Comune è in predissesto. Le maggiori difficoltà indicate da Palma sono legate «alla parte corrente». Nel bilancio - tuttavia - sono appostati un miliardo e mezzo di investimenti, risorse che arrivano dall’Europa, dal Governo e dalla Regione. 

Opposizioni dunque all’attacco, hanno presentato prima una serie di pregiudiziali tutte rigettate, quindi una montagna di emendamenti. Le critiche più dure sono tutte sulle leve utilizzate per recuperare fondi per risanare il debito vale a dire la dismissione immobiliare e il miglioramento della riscossione. «I conti del Comune - racconta la parlamentare e consigliera comunale di Fi Mara Carfagna - fanno a pugni con la retorica e la propaganda del sindaco de Magistris». E ancora: «Il bilancio che la Giunta sottopone all’attenzione del Consiglio - aggiunge Carfagna - racconta la vera storia dei conti del Comune e dimostra come l’ente abbia sicuramente ereditato una situazione pesante, ma anche che non è riuscito a migliorare ed anzi è addirittura peggiorato creando nuovo disavanzo. E ora il Comune vorrebbe conviverci fornendo come soluzione per il rientro dal disavanzo due leve che hanno già clamorosamente fallito: la dismissione del patrimonio immobiliare e la riscossione delle entrate proprie». Sulla stessa lunghezza d’onda Valeria Valente anche lei parlamentare e consigliera comunale del Pd: «Questo bilancio - dice - è la rappresentazione del fallimento dell’amministrazione de Magistris, smaschera tutte le bufale che ha raccontato il sindaco». Per la Valente «Anche gli alibi dell’assessore non reggono: il Comune ha subito una riduzione dei trasferimenti statali praticamente inesistente, 13,5 milioni sono circa l’1% dei trasferimenti, rispetto ai 343 milioni avuti dal fondo perequativo nazionale, quasi il doppio rispetto a Roma (183 milioni) e Torino (179). 


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