​Concorsopoli militare, 15mila euro per una divisa: 15 arresti a Napoli

Concorsopoli militare, 15mila euro per una divisa: 15 arresti a Napoli
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 17 Ottobre 2018, 12:29 - Ultimo agg. 19:31
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Blitz della polizia tributaria della finanza, al termine delle indagini condotte sui concorsi per l’accesso nei ranghi di esercito e di altri corpi militari. Un ufficiale in cella e quindici soggetti (tra cui tecnici informatici, ingegneri e civili cittadini) ai domiciliari. 

Associazione per delinquere, corruzione, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio, ma anche millantato credito, truffa aggravata ai danni dello Stato, millantato credito, ricettazione.

Sono queste le accuse mosse nei confronti di alcuni ufficiali dell’esercito finito al centro di una inchiesta sul traffico di informazioni per facilitare l’accesso nei ranghi dei carabinieri, aeronautica militare, Marina militare e capitaneria di porto. 

Inchiesta condotta dal pm Giancarlo Novelli, sotto il coordinamento del procuratore Gianni Melillo (che ha tenuto per sé le indagini di pubblica amministrazione nella fase successiva alla fuoriuscita di Alfonso D’Avino, che è andato a guidare la Procura di Parma), culminata questa mattina nell’emissione misure cautelari che hanno riguardato anche un ingegnere artefice degli algoritmi truccati e che si trova al momento all’estero: si tratta di Claudio Testa, che è un incaricato di pubblico servizio a cui era affidato il ruolo di organizzatore informatica degli algoritmi. 

Sono stati così individuati 43 concorrenti ritenuti avvantaggiati dalle soffiate e dalle tracce date in modo clandestino. Ci sono 30 immessi nell’esercito: 5 nell’aeronautica, 4 nella Marina militare. Sotto i riflettori anche alcune scuole di preparazione e di formazione per le prove scritte e orali. 

Ogni posto costava alla famiglia del candidato circa 15mila euro, una sorta della cessione del primo anno di lavoro a partire dalla denuncia di un ragazzo che si è rifiutato di pagare. 

Ordini di arresto sono stati notificati a carico di Giuseppe Zarrillo, dipendente civile del ministero della Difesa, nonché segretario regionale del coordinamento della difesa Campania del sindacato federazione Conf sal-unsa; Luigi Masiello, generale dell'Esercito Italiano in quiescenza già responsabile della comunicazione sospeso ad horas dall'Ordine dei giornalisti; Fabio Ametrano (marina Militare); Angelo Annunziato (militare esercito italiano); Ciro Auricchio (militare esercito italiano); Stefano Cuomo (militare del corpo delle capitanerie di porto); Rocco D’Amelia (ex vfp1 dell’esercito italiano); Massimo Di Palma; Giuseppe Claudio Fastampa (ispettore in congedo della Finanza); Ciro Fiore (colonnello esercito in quiescenza); Domenico Fiume; Francesco Interra (ex vfp1); Raffaele Russo (titolare di scuola di formazione); Claudio Testa (ingegnere informatico, responsabile sicurezza Irp Srl); Sabato Vacchiano (militare esercito italiano). 

Decisivo il lavoro del nucleo di polizia tributaria guidata dal comandante Domenico Napolitano.

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