Napoli resta una delle principali piazze per le sigarette illegali.
«Sì, purtroppo gli ultimi dati dello studio Kpgm dicono che la Campania è la regione con la più alta percentuale di sigarette illegali in Italia, 37%, contro una media nazionale del 5,8. A livello nazionale stiamo parlando di 4,6 miliardi di sigarette vendute illegalmente con danni ingenti per lo Stato e la filiera produttiva, una delle principali fonti di finanziamento della criminalità».
Come è cambiato il fenomeno?
«Venti anni fa il problema era costituito dal contrabbando e dalla contraffazione dei marchi. Neli anni sono stati fatti grandi passi in avanti, ma il mercato illecito è in continua evoluzione. I recenti sequestri testimoniano che oggi il problema principale è quello delle illicit whites, sigarette prodotte legalmente al di fuori dell'Ue, ma destinate al contrabbando, che quindi non pagano le tasse e che non rispettano le regole a tutela dei consumatori».
Come si ferma questa marea di sigarette illegali?
«Il mercato illecito è un problema globale e come tale va affrontato con la cooperazione tra istituzioni, forze dell'ordine e gli attori della filiera produttiva.
A livello internazionale, il Protocollo adottato dall'Oms per la lotta all'illecito è un importante passo in avanti per fermare questi traffici. Come tutti gli accordi internazionali però la chiave del suo successo risiede in una corretta attuazione a livello nazionale.