Corno sul lungomare di Napoli
la rivolta degli intellettuali

Corno sul lungomare di Napoli la rivolta degli intellettuali
di Valerio Esca
Domenica 25 Giugno 2017, 08:09
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Si mobilitano gli intellettuali napoletani contro il corno gigante che dovrebbe essere realizzato alla Rotonda Diaz nel periodo natalizio. Polemiche che seguono la scia di quelle dello scorso anno, che accompagnarono per mesi la realizzazione di Nalbero. A guidare l'appello anti-corno è Guido Donatone, presidente di Italia Nostra Napoli, che ha inviato al ministro dei Beni culturali Dario Franceschini una missiva: «Ancora una volta - scrive Donatone - l'amministrazione comunale di Napoli intende fare strame dei vincoli Mibact con l'utilizzazione selvaggia della Rotonda Diaz sul lungomare di Napoli nel periodo natalizio. Un maxicorno di 60 metri di tipo consumistico (nella base di 30 metri: ristoranti-bar-negozi di vendita) dovrebbe troneggiare alterando il paesaggio tutelato dalla Costituzione italiana. È la risposta al bando del Comune con tema: Napoli e la scaramanzia. L'esaltazione del malocchio e il trionfo del cattivo gusto». Donatone non fa sconti né al Comune né tantomeno al soprintendente Garella, e ricorda lo scontro per Nalbero. Anche in quel caso si faceva appello al ministro rimarcando la necessità di tutela dei vicoli paesaggistici.

«Lo scorso anno una grottesca struttura di 40 metri - sottolinea l'ambientalista - contestata dagli uomini di cultura e dall'opinione pubblica cittadina, è stata assurdamente autorizzata dal soprintendente Garella in quanto considerata temporanea. Il Comune, sicuro della debolezza del soprintendente, stavolta ha aumentato l'altezza della struttura e la sua durata: 60 metri per 4 mesi. Altro che temporaneo. Vorremmo evitare di rivolgerci alla magistratura per scongiurare nuovo discredito alla città. Garella risponderà che non ha ricevuto per ora nessun progetto, ma sarebbe assai opportuno che il ministero lo dissuadesse preventivamente. Confidiamo nel suo autorevole intervento, e restiamo in attesa di risposta». Donatone non è solo nella battaglia contro il maxi-corno, con lui diversi esponenti del mondo della società civile e una schiera di filosofi, professori universitari, storici dell'arte, architetti e critici letterari. Tra questi: il filosofo Aldo Masullo, lo storico dell'arte e docente della Federico II Francesco Caglioti, il critico musicale Paolo Isotta, lo scienziato e docente universitario Benedetto De Vivo, Francesco Iannello dell'assise di Palazzo Marigliano, la scrittrice Giovanna Mozzillo, la docente Agata Piromallo, la professoressa Barbara Palmieri, il docente Marco Lombardi, il critico letterario Sergio Lambiase, l'ingegnere Lello Aragona, l'architetto Gerardo Mazziotti, Pasquale Belfiore, ex assessore della Iervolino, la docente Marisa Margiotta, Francesco Bruno, prof di architettura, l'architetto Lorenzo D'Albora, Marcello Lando del Rotary Napoli, l'ex presidente del Consiglio regionale Mario Del Vecchio, la giornalista Armida Parisi e ancora i prof Pasquale Malva, Patrizia Milone, Gianna Fondi e Serena D'Albora.

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