Coronavirus in Campania: #IoVoglioRiaprire, pizzaioli napoletani mobilitati per la consegna a casa

Coronavirus in Campania: #IoVoglioRiaprire, pizzaioli napoletani mobilitati per la consegna a casa
di Paola Perez
Lunedì 6 Aprile 2020, 17:00 - Ultimo agg. 8 Aprile, 09:57
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#IoRestoaCasa, è il motto di tutti nei giorni dell'emergenza Coronavirus. Ma un nuovo messaggio, #IoVoglioRiaprire, arriva in queste ore dai maestri della pizza napoletana. Non alla cieca, naturalmente, e non senza le necessarie misure di sicurezza, ripartendo magari per gradi, dalla consegna a domicilio. Il senso dell'iniziativa è in sostanza quello di spingere sull'acceleratore della (speriamo vicina) fase di ripresa dall'epidemia, perché non si perdano aziende, posti di lavoro, sapori tipici della nostra terra.



Questo il testo condiviso dai pizzaioli di Fipe-Confcommecio, Associazione Verace Pizza Napoletana, Unione pizzeria storiche napoletane Le Centenarie, Associazione Pizza Tramonti, Associazione ristoratori uniti del Sannio e dell'Alto Casertano:  

#iovoglioriaprire, perché… 
sento la responsabilità ed il peso delle famiglie dei miei collaboratori che aspettano un sostegno.
Voglio onorare i miei impegni con fornitori e contratti senza chiedere aiuti a nessuno.
Voglio ristorare e aiutare le persone.
Posso svolgere il mio servizio in sicurezza.
Voglio poter scegliere la consegna a domicilio, come nel resto del mondo.
Il Virologo Burioni dice che i contenitori da asporto non sono pericolosi.
… infine voglio lavorare, ho sempre lavorato ed un uomo che non lavora è un uomo senza dignità.
 


Su questro tema Fipe Confcommercio ha anche inviato oggi una lettera al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca per chiedere un confronto per consentire consegne a domicilio di alimenti e bevande. «Ad un mese dall'inizio del lockdown è necessario avviare un confronto per individuare un percorso condiviso per riattivare in sicurezza l'attività di consegna a domicilio da parte dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, un servizio che nelle altre regioni italiane è tuttora consentito», hanno sottolineato il direttore generale di Confcommercio Campania Pasquale Russo che insieme al presidente di Fipe Confcommercio Massimo Di Porzio ha raccolto l'adesione della stragrande maggioranza degli operatori del settore come Sorbillo, Antica Pizzeria da Michele, 50 Kalò, Di Matteo, Pepe in grani ( Caserta), Poppella, Casa Infante, Antica pizzeria Port'Alba, Carraturo, La Notizia, Mattozzi, Gorizia.

«Riteniamo che in tal modo si possa conseguire un duplice obiettivo: fornire un utile servizio alla cittadinanza, che potrebbe ulteriormente limitare le uscite da casa, nonché dare respiro ad un comparto il cui ritorno alla piena attività avrà tempi lunghissimi rispetto ad altri settori d'impresa», ha dichiarato Russo auspicando un confronto costruttivo in tempi brevi. «Nel resto del Paese è stato consentito scegliere se rimanere aperti o meno per la consegna a domicilio, chiediamo di adeguare la situazione anche in Campania», ha concluso Massimo Di Porzio, presidente Fipe Confcommercio. 

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