Cultura a Napoli, ecco i tre saggi di Manfredi. E Cafiero De Raho va al Mercadante

Cultura a Napoli, ecco i tre saggi di Manfredi. E Cafiero De Raho va al Mercadante
di Luigi Roano
Sabato 19 Marzo 2022, 09:00 - Ultimo agg. 20 Marzo, 18:48
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Prende forma la cosiddetta cabina di regia che affianca il sindaco Gaetano Manfredi nella costruzione del piano strategico della cultura che l'ex rettore ha iniziato a delineare al Mercadante qualche giorno fa. Sono tre i consiglieri nominati da Manfredi a titolo onorifico, cioè senza esborso di gettoni o stipendio. I docenti della Federico II Stefano Consiglio, quale consigliere alla valorizzazione dei beni di interesse storico, Andrea Mazzucchi, consigliere alla programmazione e alle attività culturali e l'avvocato Ferdinando Tozzi, quale consigliere per l'industria culturale su musica e audiovisivo. Giornata di nomine quella di ieri e riguardano tutte l'ambito culturale. Il ministro Dario Franceschini ha indicato Federico Cafiero de Raho, già Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo «proprio rappresentante nel consiglio di amministrazione dell'Associazione Teatro Stabile della Città di Napoli, organismo di governo del Teatro di NapoliTeatro Nazionale che gestisce il Teatro Mercadante e il Teatro San Ferdinando». De Raho è in pole position per la poltrona di presidente lasciata libera da Filippo Patroni Griffi eletto alla Corte Costituzionale. Ma sul Mercadante la situazione è più complessa perché mancano ancora le nomine di Manfredi - sia come sindaco di Napoli che come presidente della Città metropolitana e sono tre caselle - che quella della Regione. Il Consiglio di indirizzo è composto infatti da 7 caselle tutte da incardinare. Procediamo con ordine. 

Consiglio, Mazzucchi e Tozzi costituiscono l'organismo che deve mettere a sistema le linee di indirizzo dettate da Manfredi. Nella sostanza, una nuova gestione dei siti del Comune, valorizzarne l'identità e allargare l'ambito del Piano fino alla Città metropolitana. Ma soprattutto i tre devono valutare le proposte degli operatori culturali arrivate proprio dal Mercadante a Manfredi e stabilire quali fanno al caso del Comune. Nel lungo periodo devono anche - assieme a Manfredi - dare forma e sostanza alla Fondazione che l'ex rettore intende mettere in campo dentro la quale confluirebbe tutta il pianeta cultura del Comune. Un organismo che dovrà autosostenersi anche dal punto di vista finanziario. I tempi? Entro fine anno, se possibile subito dopo l'estate. A quel punto Manfredi - costruite le fondamenta della casa della cultura - potrebbe anche decidere di assegnare la delega che ha tenuto per sè. E darla o a uno degli assessori in carica oppure portando in giunta un'altra figura di spessore. 

De Raho viaggia verso la presidenza. Dal Comune trapela che «c'è stata la massima condivisione con Franceschini sulla figura dell'ex procuratore e che dato lo spessore non c'è nulla da obiettare. Tuttavia, nella ridda di voci della giornata di ieri sulle nomine, circolava anche il nome dell'ex ministro della Giustizia Paola Severino perché ieri è andata a salutare Manfredi a Palazzo San Giacomo. Visita di cortesia, ma anche operativa: la Severino è la presidente della Scuola nazionale dell'Amministrazione. E con l'ex rettore sta cercando di capire se ci sono le condizioni per fare un concorso per assumere dirigenti a San Giacomo. La Severino - a quanto trapela - avrebbe declinato l'incarico di presidente del Teatro stabile perché appunto molto impegnata. Torniamo al Cda del Teatro stabile detto di De Raho gli altri membri tutti in prorogatio dal 28 febbraio fino al 31 marzo sono Patrizio Rispo vicepresidente vicario e Roberto D'Avascio in quota Comune, Rosaria De Cicco per la Città metropolitana, Emilio Di Marzio vicepresidente in quota Regione, Stefania Brancaccio cavaliere del Lavoro per la Camera di Commercio e Roberto Nicorelli in quota Pomigliano d'Arco.

Seggio di cui la cittadina vesuviana sembra non voglia più vantare nessun diritto. Un tema sul quale si stanno confrontando Manfredi e la Regione, ente maggiormente finanziatore del Teatro che però ha un solo membro nel cda. E potrebbe ambire a subentrare non senza ragioni valide a Pomigliano per un riequilibrio complessivo. I precedenti tra Manfredi, De Luca e Franceschini sono freschi freschi e riguardano il duello sul San Carlo con De Luca che voleva e vuole - lo ha messo agli atti anche dopo l'approvazione del bilancio - defenestrare il sovrintendente Lissner. Cosa succederà ora con il Mercadante?

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