Cyberbullismo, il ministro Bianchi e il capo della polizia a Gragnano: «Era importante essere qui dopo il suicidio di Alessandro»

Cyberbullismo, il ministro Bianchi e il capo della polizia a Gragnano: «Era importante essere qui dopo il suicidio di Alessandro»
Martedì 4 Ottobre 2022, 12:34 - Ultimo agg. 25 Marzo, 23:44
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Il truck della Polizia postale contro il cyberbullismo, «Una vita da social», ha fatto tappa stamane a Gragnano, ad un mese dalla morte del 13enne perseguitato da un gruppo di altri giovanissimi. All'appuntamento, che prevede anche incontri con le scolaresche, sono presenti il capo della olizia Lamberto Giannini e il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi. «Era importante essere qui - ha detto Giannini - dopo quanto accaduto, che testimonia quanto sia pericoloso l'uso inconsapevole della rete e anche come i ragazzi e le persone possano, senza rendersene conto, fare del male. Serve tanta prevenzione, per aiutare a crescere bene questi ragazzi. Il truck serve a dare informazione, alla quale diamo grandissima importanza, anche ai genitori. Contro i cyberbullismi bisogna fare sistema: scuola, genitori, forze dell'ordine». 

«Ciao raga - ha esordito Bianchi rivolgendosi agli studenti di Gragnano -.

Abbiamo tutti in tasca un telefonino e se usciamo di casa senza siamo disorientati. Ma occorre dare una grande attenzione alle parole che usiamo. Perciò andiamo a scuola, per imparare a usare le parole ed evitare che qualcuno possa farlo per noi. Partiamo da qua, da Gragnano con il nostro truck perché qui i ragazzi ci hanno detto sì e hanno usato le parole per dirlo, che devono essere parole di amicizia». Con il prefetto e il questore di Napoli intervengono anche i dirigenti della Polizia Postale della Campania con psicologi che hanno incontrato le scolaresche. 

«È importante essere qui, essere vicini a questa comunità. Quello che è accaduto è una cosa terribile e testimonia quanto sia pericoloso un uso inconsapevole della rete e anche come certe volte dei ragazzi e delle persone possano, senza rendersene conto fino in fondo, fare veramente del male. Serve tanta informazione e prevenzione», ha detto il capo della polizia Giannini.

Questi i dati della manifestazione che ha coinvolto oltre 2 milioni e mezzo di studenti sia nelle piazze che nelle scuole, 220.000 genitori, 125.000 insegnanti per un totale di 17.000 Istituti scolastici, 400 città raggiunte sul territorio e due pagine twitter e facebook con 127.000 like e 12 milioni di utenti mensili sui temi della sicurezza online. 

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Tappe anche a Napoli, Palermo, Trapani, Catania, Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Potenza, Bari, Lecce, Matera, Campobasso, Cagliari, Sassari, Torino, Carrara, Sanremo, Torino, Savona, Como, Milano, Brescia, Verona, Venezia, Padova, Trento, Trieste, Firenze, Livorno, Pistoia, Vicenza, Ferrara, Bologna, Perugia, Pesaro, Ancona, Pescara, Teramo, Roma. Oltre 70 città, con un truck allestito con un'aula didattica multimediale che attraverserà il Paese.

Gli operatori della Polizia postale e quelli del ministero dell'Istruzione continueranno a incontrare studenti, genitori e insegnanti per parlare dei temi della sicurezza online con un linguaggio semplice, ma esplicito, adatto a tutte le fasce di età. E altre iniziative verranno programmato: il ministero ha di recente stanziato ulteriori 2 milioni di euro. Sul sito dedicato vengono periodicamente inseriti materiali e strumenti per le scuole per supportarle in queste attività. E grazie alla Piattaforma Elisa, www.piattaformaelisa.it, sono stati quasi 20mila i docenti già formati su questi temi.

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