De Luca: la Regione Campania su Bagnoli rischia di rimetterci 100 milioni. De Magistris attacca il Pd

De Luca: la Regione Campania su Bagnoli rischia di rimetterci 100 milioni. De Magistris attacca il Pd
Venerdì 12 Febbraio 2016, 18:59 - Ultimo agg. 19:06
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«La Regione Campania su Bagnoli rischia di rimetterci 100 milioni di euro, fondi europei che devono essere rendicontati entro il 2017». A dirlo è il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, che parla di una «situazione a dir poco caotica» e aggiunge: «Siamo nel pieno di una guerra che rischia di essere persa nella palude burocratica nella quale sono affondati tutti quelli che hanno affrontato il problema».

De Luca aggiunge a Lira Tv: «I disastri fatti negli anni passati sono indescrivibili per la rendicontazione entro il 2017 occorre avere i collaudi tecnici ed amministrativi entro il 2017. Ebbene, la Città dello sport dopo anni di abbandono è devastata, cosa andiamo a collaudare? La struttura termale era stata progettata senza che arrivassero le acque termali, e potrei andare oltre».

Ancora: «In tutta questa storia io Regione Campania non c'entro nulla, è una una delle tante eredità che sono chiamato ad affrontare», aggiunge De Luca, spiegando che «tra fine febbraio e inizio marzo il commissario di Bagnoli e presidente Invitalia faranno una conferenza stampa dove faranno il punto della situazione. Quanto a noi  dobbiamo prepararci ad un pellegrinaggio per spiegare che noi siamo un'altra cosa e quindi ci diano possibilità di non impiccarci ai macigni che ci pendono al collo e che abbiamo ereditato dai disastri amministrativi del passato».


A intervenire sul caso Bagnoli anche il sindaco. «Bassolino, Valente e Sarracino parlano lo stesso linguaggio e si caratterizzano per l'attacco al sindaco»: Luigi de Magistris risponde così alle dichiarazioni dei candidati alle primarie del centrosinistra per la carica di primo cittadino sul commissariamento a Bagnoli e sulla cabina di regia alla quale lo stesso de Magistris ha rifiutato di partecipare. «Ho deciso di ricandidarmi perché c'è ancora lavoro da fare soprattutto contro i commissariamenti e la vecchia politica, contro chi vuole mettere le mani sulla città - dice - e spiace che anche un giovane come Sarracino non capisca cosa c'è dietro quel commissariamento.
Dovrebbe occuparsi della città e non schierarsi con Nastasi e gli altri. Per confrontarci vogliamo i luoghi delle istituzionin on quelli dell'esproprio della democrazia. Invece di spiegare quale città vogliono attaccano il sidnaco che ha marginalizzato questa politica che ha sia in nuovi competitori come Sarracino sia nel nuovo che avanza di Bassolino parlano la stessa lingua».
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