Blitz antidroga a Napoli: mamme, bambini e hashish agli imbarchi verso Ischia

Blitz antidroga a Napoli: mamme, bambini e hashish agli imbarchi verso Ischia
Sabato 14 Maggio 2016, 15:45
3 Minuti di Lettura

La droga correva a bordo dei Tir che andavano su e giù sulla rotta Spagna-Italia. Nascosta nei doppifondi degli autoarticolati alla cui guida l'autista veniva profumatamente remunerato a fine viaggio con mille euro in contanti; oppure nei vani ricavati dai Suv e altre grosse autovetture. Una volta arrivata a Marano veniva stoccata e custodita da insospettabili, per poi essere trasportata verso la zona collinare del Vomero e Arenella o imbarcata sui traghetti per Ischia.

Passeggini e cocaina. Giugno 2014. Al porto di Pozzuoli si scatena un improvviso trambusto. Sono le sette della sera e la nave della Medmar sta sollevando il pontile per salpare alla volta dell'Isola Verde quando sul molo arriva a folle velocità una Renault Twingo dalla quale escono due donne con i rispettivi figlioletti. L'uomo al volante riesce a far interrompere le manovre di partenza per consentire l'imbarco delle giovani mamme che impugnano due borsoni. La cosa insospettisce i carabinieri che comunicano ai loro colleghi di perquisire quei frettolosi viaggiatori. E, allo sbarco, arriva la conferma ai sospetti: in una di quelle sacche trovano quasi un chilo di marijuana. Le donne vengono arrestate. È solo uno dei tanti tasselli del mosaico criminale ricostruito dagli inquirenti. L'indagine conferma così che l'organizzazione criminale sfruttava anche insospettabili mamme con bimbi al seguito per trasportare la droga.

«Scarica la farina». Fondamentali per gli esiti dell'operazione conclusa ieri con i 18 arresti sono state, ancora una volta, le intercettazioni, sia telefoniche che ambientali. Con disinvolta scioltezza gli indagati - a cominciare da Vincenzo Baldetti di Villanova (uno dei protagonisti della vicenda assieme con Castrese e Ciro Nettuno) - parlano delle partite di stupefacente in arrivo dalla Spagna. «Prestami la macchina, oggi devo andare a scaricare dei sacchi di farina, mi danno mille euro», dice alla fidanzata: non ci vuol molto a comprendere che in realtà si tratta di un carico di cocaina. Per dimostrare l'altissima qualità dell'hashish altri due presunti spacciatori spiegano che «l'afghano è numero uno», e che si tratta di «superpolline: quello che si scioglie col solo calore delle mani e senza l'accendino».

Destinazione Piombino. Parte dello stupefacente veniva acquistato anche in Toscana. A Piombino, in particolare, i carabinieri hanno individuato uno dei migliori clienti che si riforniva dai «maranesi»: è un ristoratore (non arrestato), il cui nome è stato iscritto nel registro degli indagati.

Furti in chiesa e nelle scuole. Nel settembre del 2014 i carabinieri - che già da due mesi e mezzo sono sulle tracce dei trafficanti - fanno un'altra inquietante scoperta. Uno degli indagati finito ieri in manette, Ruben Barbato, è a corto di denaro ma deve assolutamente procurarsi ingenti quantitativi di droga. Per questo escogita un piano, che va a segno per due volte consecutive. Commissiona due furti, a Casamicciola. Il primo all'interno della chiesa di Sant'Antonio da Padova, il secondo ai danni dell'istituto scolastico «Ibsen». I colpi vanno a segno, e fruttano un bel bottino. Vengono infatti razziati computer, stampanti, attrezzature informatiche, videocamere, due chitarre, due proiettori, una cassa acustica ed alcune tastiere.

L'organigramma. L'inchiesta disvela anche i ruoli e i contatti tra il gruppo Nettuno-Polverino con altri segmenti della malavita di Napoli e Torre Annunziata. «Il dirigente - scrive il gip - è Castrese Nettuno, che sovrintende ai traffici, provvedendo a pagare lo stipendio ai suoi «dipendenti». Vincenzo Baldetti di Villanova con Ciro Nettuno si occupano dei trasporti e della «promozione» della droga; Antonio Rusciano e Salvatore Russo riscuotono i pagamenti e custodiscono la droga.

Il fruttivendolo pusher. Ingenti partite di droga arrivavano anche in un piccolo centro del Salernitano, a San Mango Piemonte. I carichi erano diretti ad un negozio di frutta e verdura, il cui titolare - Vincenzo Soriente - è stato arrestato nel corso del blitz dei carabinieri.

giu.cri.

© RIPRODUZIONE RISERVATA