È il giorno dei Gigli di Nola
migliaia in festa per Paolino

È il giorno dei Gigli di Nola migliaia in festa per Paolino
di Carmen Fusco
Domenica 25 Giugno 2017, 09:11 - Ultimo agg. 20:13
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Nola. È la domenica della ballata dei Gigli e gli alberghi sono pieni. Qualcuno racconta che per non rinunciare ad assistere allo spettacolo in tanti hanno dovuto «ripiegare» sui non vicinissimi hotel di Pompei: il gran caldo di questi giorni dunque non scoraggia i turisti e gli appassionati che oggi si aggiungono a 35mila persone in festa. Al popolo di Nola e di San Paolino, cioè, che festeggia con uno spettacolo iscritto dall'Unesco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell'umanità, colui che fu vescovo dell'accoglienza, dell'amicizia e della fratellanza. É un mix di storia e leggenda quello che racchiude l'essenza di una tradizione secolare cominciata nel 431 dopo Cristo, quando gli abitanti di Nola regalarono fiori al vescovo Paolino, di ritorno dalla prigionia dopo aver riscattato il figlio di una vedova del posto. Candidi e profumati gigli, poi diventati alti steli di legno e cartapesta, costruiti pezzo dopo pezzo nelle botteghe artigiane che danno vita a veri e propri capolavori di arte e creatività. Opere, non rado, anche d'autore. Come quelle che negli anni scorsi sono state firmate da Mimmo Paladino oppure da Emiliano Perino e Luca Vele.

Tutti insieme dunque questa mattina intorno ai Gigli ed alla Barca che arriveranno a Piazza Duomo, salotto cittadino, per allinearsi intorno al suo perimetro in attesa di ricevere la benedizione del vescovo di Nola, Francesco Marino, che presiederà per la prima volta la solenne cerimonia, lui arrivato da Avellino all'inizio di quest'anno. Nove macchine da festa, ciascuna legata al nome di una corporazione artigiana, che balleranno secondo un copione che non c'è bisogno di imparare perché é scritto nei cromosomi di ogni nolano. Venticinque metri di altezza e più o meno altrettanti quintali anche di peso si muoveranno al ritmo di una marcia i cui tempi sono scanditi dai passi dei «cullatori» e da quelli di una musica tipica che a Nola sa di brividi, emozione e passione.

La domenica della ballata comincerà di buon'ora ma, c'è da giurarlo, non terminerà con il finire del giorno. A mezzanotte sarà ancora piena festa e la nottata trascorrerà tra giravolte ed applausi fino a che anche l'ultimo degli 8 Gigli e la Barca non avrà compiuto il percorso della processione pomeridiana stabilito da una tradizione che, negli stretti vicoli del centro antico, detta anche le regole di una competizione dove le varie «paranze» cercheranno di dare il meglio di sé. È la cosiddetta girata di Caparossa e quella delle Carceri, via San Felice ed vicolo di Piciocchi. Imponente l'organizzazione messa in piedi per garantire sicurezza ad uno spettacolo cui oggi assisterà, ospite del sindaco Geremia Biancardi, anche il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Dopo i fatti di Torino l'allerta é massima e la manifestazione che, si stima, attirerà decine di migliaia di persone, sarà guardata a vista da uno spiegamento massiccio forze dell'ordine che vigilerà per prevenire incidenti e disordini. Con la folla che si riverserà in città e con la psicosi collettiva da attentati perfino lo sconsiderato gesto di un folle potrebbe scatenare il finimondo. E così sono scattate le contromisure. Dagli appelli ai divieti ad usare il vetro, all'interdizione dei carrettini degli ambulanti. Dall'installazione di telecamere lungo il percorso interessato dal passaggio dei Gigli allo spiegamento massiccio di forze dell'ordine che, a cominciare dalla polizia, dai carabinieri, dalla guardia di finanza, dalla polizia locale fino ai volontari di protezione civile terranno d'occhio la città.