Ercolano, gesto dell'ombrello:
la preside ora rischia sanzioni

Ercolano, gesto dell'ombrello: la preside ora rischia sanzioni
di Antonio Cimmino
Giovedì 8 Dicembre 2016, 11:14
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Ercolano. «Ma voi conoscete davvero Giovanna Tavani?». Il video in cui, a spoglio ultimato, nella sede di un comitato per il No la dirigente del Secondo circolo didattico di Ercolano non si limita a brindare ma sbeffeggia gli sconfitti col gesto dell'ombrello divide la città. Sono tanti, fra i genitori che ieri attendevano i loro figli all'uscita della scuola di via Giampaglia, quelli che le esprimono solidarietà, considerando quanto si vede su Facebook e su molti siti online «un caso isolato».
 

Altri la criticano apertamente, ma nessuno comunque chiede la sua testa, anche se non è escluso che nei prossimi giorni possa arrivare per lei una sanzione disciplinare, o almeno un richiamo, da parte dell'Ufficio scolastico regionale. Quanto a lei, dopo le scuse subito offerte per un comportamento figlio «dell'euforia» ma anche «della tensione», al termine di una campagna elettorale «stressante e difficile», ieri è tornata all'attacco: sentendosi al centro di una «gogna mediatica», ha invitato attraverso i gruppi social a votare a suo favore nel sondaggio online lanciato dal Mattino (dove effettivamente i voti a suo favore sono molto più numerosi di quelli contrari). E si è sfogata: «Sono amareggiata e sicuramente avrò ripercussioni ma ho dato molto fastidio per essermi impegnata a difesa della democrazia».

A difendere con fermezza Giovanna Tavani, «pasionaria» della sinistra, ex consigliere comunale Sel a Ercolano e candidata alle regionali con Sinistra al lavoro, è a sorpresa (ma non troppo) Luisa Bossa, deputata Pd, ex sindaco di Ercolano e insegnante di latino e greco. «Conosco bene Giovanna: negli anni in cui ero sindaco - racconta - abbiamo avuto modo di lavorare fianco a fianco più volte. È una professionalità eccellente. Ha sempre fatto anche più del dovuto per la scuola, spesso sottraendo bambini dalla strada e manifestando in più occasioni la sua competenza». Un curriculum sufficiente a far dimenticare insulti e ombrelli? «È ovvio, si tratta di un comportamento che non andava fatto e che sicuramente non appartiene a Giovanna. Si è trattato di un momento complicato, difficile, con quel gesto ha voluto esprimere tutta la fatica di un lavoro svolto con la sua tipica determinazione e passione. Un momento di tensione a cui è stata data forse troppa enfasi, nonostante quel gesto, soprattutto da parte di un'educatrice, andasse certamente condannato». 

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