Anm, no ai licenziamenti: via libera a 157 esuberi

Anm, no ai licenziamenti: via libera a 157 esuberi
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 18 Gennaio 2018, 08:34 - Ultimo agg. 09:44
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Svolta sulla crisi Anm. Azienda e sindacati firmano il patto sui licenziamenti collettivi. Ridotto all'osso il numero di dipendenti destinati alla mobilità verso Asìa e Napoli Servizi, che dai 69 previsti dal piano di risanamento iniziale scendono fino a 13. Per sopperire al divario, sarà aumentato, invece, il numero dei lavoratori che potranno accedere ai prepensionamenti, includendo, quindi, non solo il personale già dichiarato in esubero, ma anche i licenziamenti volontari, fino a 30 unità. Questo in sintesi il succo dell'accordo, che ha preso atto anche della diminuzione del numero complessivo degli esuberi dichiarati a giugno, che da 194 sono scesi al momento a 157, grazie a 11 risoluzioni di rapporti di lavoro già intervenute tra gli esuberi e altre 26 non previste da piano industriale.

La fumata bianca è arrivata ieri, a 7 mesi dall'apertura dello stato di crisi di Anm, l'8 giugno scorso, e dopo una serie lunghissima di sedute di contrattazione andate a vuoto. Un risultato giunto sul filo del rasoio, visto che proprio oggi scadeva il termine ultimo per i licenziamenti.
 
Due i verbali siglati con i sindacati. L'azienda ha infatti incontrato separatamente Cgil, Cisl e Uil in mattinata e nel pomeriggio le altre sigle. Alla fine, c'è stata la piena soddisfazione di tutte le parti. Tutti d'accordo sulla proposta dell'amministrazione. Un buon inizio per le future relazioni industriali dell'azienda.

La pre-intesa, però, dovrà essere suggellata oggi nel vertice agli uffici del lavoro della Regione Campania (l'ex Ormel). Non è escluso, tuttavia, che possa essere concessa una seconda piccola proroga di qualche giorno, per consentire anche ai commissari giudiziali, nominati dal Tribunale fallimentare, di esprimere un proprio parere sull'accordo.

C'è, poi, un'ultima incognita. Quando sarà erogato lo scivolo per i prepensionamenti? La norma prevede che l'incentivo all'esodo sia coperto in parte con le risorse del fondo regionale da 18 milioni, recentemente istituito, e in parte integrato da un contributo dell'azienda. Ma l'Anm per sbloccare la quota di sua spettanza dovrà essere autorizzata prima dai commissari.

Ma quali sono in dettaglio i punti dell'accordo?

Esodi. Il numero dei prepensionamenti viene aumentato dagli iniziali 40 fino a un massimo di 59. Nello specifico, accederanno alla Naspi le 29 unità tra quelle in esubero che hanno già maturato o matureranno i requisiti alla pensione nell'arco di due anni a partire dalla data di chiusura della procedura e fino ai successivi 120 giorni. L'Anm farà ricorso al fondo regionale per gli esodi da 18 milioni, a valle della certificazione della data di pensionamento da parte dell'Inps. L'azienda, inoltre, anticiperà le somme previste dal fondo.

A questi si aggiungeranno i cosiddetti licenziamenti volontari - già 30 lavoratori hanno i requisiti - non compresi tra gli esuberi, né appartenenti ad aree di produzione diretta (cioè macchinisti, autisti o controllori). Tecnicamente si tratterà dell'esonero di chi non si oppone al licenziamento o di licenziamenti volontari in anticipo rispetto alla data di maturazione dei requisiti anagrafici o contribuitivi per la pensione. Anche per questi si farà ricorso al fondo regionale, ma dovranno presentare domanda entro il 31 gennaio.

Mobilità. I dipendenti in esubero destinati ad essere trasferiti da Anm in altre partecipate scendono da 69 a 43 e potrebbero arrivare a 13 o anche meno. Dal totale, infatti, andrà sottratto il numero di chi si renderà disponibile al licenziamento volontario.

Le destinazioni restano Napoli Servizi e Asìa, che ha chiesto però sia operatori ecologici, ma questa la novità - anche 20 autisti con patente Cqc. All'avviso bandito da Anm a fine 2017 non rispose nessuno. Oggi l'azienda farà un nuovo bando per reclutare volontari, a cominciare dagli autisti per Asìa. Per ulteriori necessità, si attingerà per la mobilità ai dipendenti ex Bloccaruote, sosta in parcheggio e guardiania, fino a completamento. Se anche così non si arriva ai 43, si pescherà nell'ambito degli esuberi, secondo i criteri della fungibilità e della minore anzianità nella mansione. Quindi, il cerchio si allargherà a tutta l'azienda, ad eccezione delle aree di produzione. E infine, saranno adottati i criteri previsti dalla normativa: i più giovani anagraficamente e quelli con un numero minore di familiari a carico.

Visite mediche. I volontari saranno sottoposti alle prime visite di idoneità per la nuova mansione dall'inizio della prossima settimana.

Controllori. Il piano prevede di riqualificare 85 esuberi in controllori (60) e ausiliari del traffico (25). Alla manifestazione di interesse di dicembre sono arrivate 22 domande, di cui 18 come verificatori di titoli di viaggio, 3 come ausiliari e una per entrambe. Restano da individuare, quindi, 63 unità. Entro oggi sarà pubblicato un nuovo avviso volontario aperto a tutti gli esuberi. Per raggiungere il totale si utilizzeranno, se occorrerà, i criteri di fungibilità e minore anzianità in mansione, cercando prima tra gli esuberi e poi tra gli altri dipendenti. Infine, sarà adottato il criterio di chi ha il parametro più vicino a quello dei controllori. E, in ultimo, i criteri previsti dalla normativa.

Per Fulvio Fasano (Ugl), «la tenacia e le argomentazioni di questi mesi hanno consentito di arrivare a un accordo migliore del protocollo del 20 ottobre. Cercheremo di proseguire il lavoro per ridurre al minimo i disagi dei lavoratori e garantire i livelli occupazionali». «Un passo in avanti rispetto alle precedenti intese», concorda Adolfo Vallini (Usb). «Ci auguriamo conclude Franco Falco (Cisal) che l'intesa non trovi ostacoli».

 

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