Ex calciatore e studente stuprarono studentessa Usa nei bagni della discoteca: a processo

Ex calciatore e studente stuprarono studentessa Usa nei bagni della discoteca: a processo
di Dario Sautto
Martedì 26 Gennaio 2016, 09:44
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SORRENTO. Decreto di giudizio immediato, a processo i due giovani casertani accusati di aver stuprato una turista americana in un locale della penisola sorrentina. Giovedì mattina è fissata la prima udienza per Riccardo Capece, studente 20enne residente a Caserta, e Francesco Franchini, 22enne ex calciatore del Gladiator residente a San Nicola la Strada. I due giovani affronteranno il processo – per il quale hanno chiesto il rito abbreviato – come detenuti agli arresti domiciliari, dopo l’accoglimento dell’istanza presentata dai loro legali pochi giorni prima di Natale e dopo aver versato una prima tranche di risarcimento danni a Jenna, studentessa 25enne di New York oggi assistita dall’avvocato Gennaro Ausiello.

Lo scorso luglio, la giovane statunitense denunciò ai carabinieri di aver subito una doppia violenza sessuale dai due ragazzi. Era la notte tra il 27 e il 28 luglio scorsi, quando Jenna – in compagnia di un’amica – era in un locale di Sorrento. Secondo il suo racconto, in gran parte confermato anche dalle immagini registrate dalle telecamere dell’antibagno, Franchini e Capece avrebbero trascinato due volte – in due episodi distinti – la giovane nella toilette della discoteca, consumando altrettanti rapporti sessuali «non consenzienti» come affermato anche dalla stessa Jenna sia in sede di denuncia che di incidente probatorio a ottobre scorso.

Secondo il pubblico ministero Mariangela Magariello della Procura di Torre Annunziata, che ha coordinato le indagini, dopo essere stata trascinata due volte in bagno, Jenna sarebbe stata costretta ad un primo rapporto sessuale con Franchini e, successivamente alla presenza di entrambi, anche con Capece. Circostanze ribadite dalla ragazza, che hanno spinto uno dei due giovani riconosciuti dalla 25enne a versare una cospicua somma di denaro come anticipo del risarcimento dei danni, mossa che ha spinto l’ufficio gip di Torre Annunziata a concedere i domiciliari dopo quattro mesi di reclusione in carcere.

La prima udienza del processo servirà solamente a smistare ad altro giudice il fascicolo, poiché il gup Elena Conte è stata «promossa» in Corte d’Appello a Napoli e non potrà seguire il procedimento. «Ci siamo riservati – afferma l’avvocato Ausiello – ma è quasi certo che ci costituiremo anche parte civile al processo, poiché questa è la volontà di Jenna». 
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