Fanpage, De Luca jr un’ora dai pm
«Vi spiego tutto su quel filmato»

Fanpage, De Luca jr un’ora dai pm «Vi spiego tutto su quel filmato»
di Leandro Del Gaudio
Giovedì 1 Marzo 2018, 23:05 - Ultimo agg. 2 Marzo, 16:53
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Dice di aver dato poco peso a quell’incontro, di essersi limitato a una sorta di atto di cortesia, ma anche di aver avuto una strana sensazione, subito dopo aver accompagnato alla porta quell’imprenditore un po’ improbabile. È il racconto fatto da Roberto De Luca, ex assessore al Bilancio del comune di Salerno, ai pm di Napoli. Dura poco più di un’ora la deposizione spontanea del figlio del presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione delle ecoballe, in uno dei filoni investigativi che si nutre della videoinchiesta di Fanpage. E a distanza di una ventina di giorni dalla perquisizione subita a casa e in ufficio, per ordine della Procura di Gianni Melillo, Roberto De Luca si presenta ai piani alti del Palazzo di giustizia napoletano. Assistito dall’avvocato Andrea Castaldo, l’assessore dimissionario della giunta salernitana prova ad offrire la sua versione dell’incontro con il boss pentito Nunzio Perrella, nei panni di un sedicente imprenditore interessato all’affaire ecoballe in Campania.

De Luca ha provato a sciogliere dinanzi ai magistrati di Napoli il nodo principale emerso dalla videoinchiesta: a che titolo parlava di ecoballe? E che senso aveva rendersi disponibile a creare un collegamento - secondo quanto emerge dal video - tra il «signor Nunzio» e i professionisti al lavoro per la giunta regionale guidata dal padre? Sono le tre e mezza di ieri pomeriggio, quando De Luca jr si presenta con il suo legale, dinanzi ai pm. È indagato per corruzione, sulla scorta di una presunta triangolazione al termine della quale l’avvocato Francesco Colletta sembra trattare una tangente del 15 per cento rispetto all’affaire ecoballe. Ad ascoltarlo ci sono il pm della Dda Ilaria Sasso del Verme (che conduce questo filone di indagini assieme al collega Sergio Amato) e il capo del pool anticamorra Giuseppe Borrelli. In Procura, decidono di non interrogarlo, di non fare domande, di non muovere eventuali contestazioni, non avendo una conoscenza capillare di tutto il fascicolo (in attesa di una prima sintesi di pg sulle novecento ore dei filmati di Fanpage, ma anche di altri eventuali atti istruttori).

 

Fatto sta che si dà direttamente la parola a Roberto De Luca, che firma una lunga deposizione spontanea (un diritto che appartiene a tutti gli indagati, in qualsiasi fase del procedimento penale). Due le questioni al centro dell’inchiesta: la difficoltà della giunta De Luca di cantierare la rimozione delle ecoballe che offendono da anni il territorio e l’economia campani; e la disponibilità di De Luca jr, nel faccia a faccia con Nunzio Perrella, a mettere in campo i tecnici della Regione. A che titolo l’ex assessore comunale di Salerno parla dell’ingegner Belgiorno, vale a dire il professionista di riferimento della giunta regionale? Un punto sul quale De Luca jr è stato chiaro. Ha spiegato di aver ricevuto Perrella su richiesta del suo socio di studio, in qualità di consulente: non in quanto assessore comunale a Salerno, né come figlio del governatore. Sarebbe stato il suo socio, sempre come consulente privato, a chiedergli un incontro con Francesco Colletta, ex carabiniere e avvocato ad Angri che accompagna Perrella nello studio di De Luca jr, fino a trattare (secondo quanto emerge dal video) la presunta tangente del 15 per cento rispetto all’affare ecoballe. Dopo aver salutato Perrella, né Roberto De Luca né il suo socio di studio hanno cercato o mantenuto rapporti con Colletta, che il giorno successivo all’incontro nello studio salernitano si dà invece da fare: riceve Perrella e fissa una sorta di percentuale per la storia delle ecoballe. Spiega l’avvocato Castaldo: «La deposizione in Procura nasce da una esigenza di chiarezza e di trasparenza nei confronti della Procura avvertita subito dopo aver visto quella videoinchiesta».

Sul tappeto, come è noto, ci sono oltre quattrocento milioni di euro, sbloccati dal governo Renzi per rimuovere montagne di rifiuti, ma anche la complessità di appalti e procedure finora approdate ad un nulla di fatto. È il tema cruciale della giunta De Luca, ma anche l’argomento finito sulla scrivania del figlio del governatore - nei panni di consulente privato - nel corso della visita di Perrella come agente provocatore. Facile intuire quali siano i nodi da sciogliere nell’ottica dei pm, dopo aver ascoltato l’ex assessore: verificare se ci sono stati incontri o contatti da parte di De Luca jr e del suo socio di studio rispetto all’avvocato Colletta e allo strano imprenditore napoletano interessato alle ecoballe. 

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