«Fuori la camorra dalla festa
dei Gigli a Napoli Est»

«Fuori la camorra dalla festa dei Gigli a Napoli Est»
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 25 Settembre 2016, 09:52 - Ultimo agg. 13:33
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Liberi di far festa, ma soprattutto liberi dalla camorra. C'è un valido motivo per credere che quest'anno a Barra le celebrazioni legate alla sfilata dei Gigli si svolgano senza i condizionamenti che per decenni hanno inquinato la storica manifestazione. Festa camorra-free? Andiamoci piano: anche se in occasione della giornata clou - quella di oggi - l'attenzione delle istituzioni e delle forze dell'ordine è stata e resta massima.

Quello di Barra non è un quartiere facile. Anzi. È qui che qualche anno fa dovette intervenire la Procura distrettuale antimafia ordinando la distruzione di uno dei gigli sponsorizzato dal clan Cuccaro e realizzato con «collette» a dir poco sospette. Qui in occasione della festa si esibiva un neomelodico che - come emerge dagli atti di un'inchiesta della Dda e dalle dichiarazione di un pentito - gorgheggiava dal palco note di canzoni i cui testi per veicolare messaggi camorristici e per rendere omaggio alle donne della camorra. E sempre qui - nel giugno dello scorso anno - la folla insorse contro i carabinieri che avevano appena arrestato il boss latitante Luigi Cuccaro.

Davanti a un simile e non semplice scenario la prudenza è dunque d'obbligo. Tuttavia i segnali positivi che fanno sperare in una festa libera dai legacci e dai condizionamenti della criminalità organizzata sono palpabili. Non solo per il fatto che quest'anno la Municipalità ci ha messo la faccia, sponsorizzando l'evento e pubblicizzandolo con propri manifesti in cui compare anche il logo del Comune di Napoli; ma anche perché, grazie all'impegno delle forze dell'ordine (e della Polizia di Stato in primis) ci sarà massima trasparenza sugli organigrammi delle dieci associazioni che sponsorizzano guglie e obelischi. I nomi dei presidenti, segretari e componenti dei vari gruppi sono passati sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori. E sono tutte persone che non hanno mai avuto a che fare con la legge.

Più complicato, invece, il discorso che investe i «cullari» delle dieci «paranze» che faranno sfilare i gigli oggi. Un piccolo esercito che coinvolge non solo i residenti di Barra ma anche molti altri provenienti da altri Comuni del Napoletano. Impossibile fare uno screening su tutti. Altrettanto difficile appare verificare i contributi - le «collette» - grazie ai quali vengono sponsorizzate le dieci paranze con relative opere lignee.

Ma c'è un'altra buona notizia. Il coinvolgimento delle forze sane di Barra, dal comitato presieduto da Luigi Credo ai ragazzi di due scuole medie - la Solimena e la Rodinò - che hanno sposato l'intuizione di aderire ad una collettiva d'arte per vetrine. Tra gli ideatori di «Vetrine d'autore» - organizzato dalla onlus «Amici dell'arte» c'è anche un poliziotto di razza che risponde al nome di Pietro De Rosa, dirigente del commissariato San Giovanni-Barra.
Un programma ricco di sorprese, con mostre itineranti che si snodano lungo i negozi del corso Sirena e del corso Bruno Buozzi, lungo l'intero percorso dei gigli e della «ballata» che va in scena oggi. A curare la collettiva è una docente, la professoressa Laura Bruno, ad animarla ci pensano le opere di numerosi artisti di risonanza nazionale e internazionale, con la partecipazione del Laboratorio creativo della scuola Rodinò. Si tratta di un itinerario culturale destinato ad un vasto pubblico che normalmente non partecipa e non usufruisce delle proposte espositive allestite nei luoghi canonici (musei e gallerie), ma che in questo caso può entrare in contatto facilmente con l'arte: per strada, nelle vetrine degli esercizi commerciali.

La verifica alle speranze di una celebrazione affrancata dalla camorra e dai suoi sgherri arriverà oggi. Una verifica sul campo, molto importante perché segnerebbe finalmente la svolta rispetto ad uno stereotipo purtroppo noto. E allora, che la festa cominci.