Anatema Swarovski sul traffico:
«Il fascino di Capri ormai s'è perso»

Anatema Swarovski sul traffico: «Il fascino di Capri ormai s'è perso»
di Anna Maria Boniello
Domenica 26 Giugno 2016, 13:02 - Ultimo agg. 15:48
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Capri. «Sull'isola c'è troppo di tutto, troppe barche, troppi turisti, troppi autobus e troppo chiasso. E ora pure i sindaci che litigano? Ma no». Risponde con un sorriso la regina dei cristalli, Fiona Swarovski, stilista svizzera, che da oltre trent'anni trascorre a Capri lunghi periodi, e non solo in estate, nel suo buen retiro, la villa con vista nella baia di Marina Piccola, lo spettacolo dei Faraglioni, dello Scoglio delle Sirene e Punta Mulo. Swarovski è un nome conosciuto in tutto il mondo per le collezioni dei preziosi cristalli di cui porta con orgoglio il nome e che vengono indossati alla stessa maniera dal jet set e dai teenager come simbolo all'insegna di uno stile inimitabile. E Fiona Swarovski, con la sua «erre arrotondata» elenca una serie di problemi che appannano ormai da qualche anno i giorni della vacanza a Capri. Si prepara una estate difficile sull'isola sul fornte del traffico. E in più i sindaci di Capri e Anacapri sono in aperto contrasto? «Ma su. Basta parole. Avrà ognuno le sue ragioni, ma i due sindaci si stringano presto la mano. Si rimettano insieme a lavorare. Ci sono tante cose che provocano un grave danno all'immagine di Capri che era conosciuta nel mondo proprio per le sue bellezze, per le sue lunghe passeggiate, per i tuffi nelle acque cristalline come quelle che si ammirano dal terrazzo di casa mia e che purtroppo non sono più quelle di un tempo a causa dell'affollamento di barche che ormeggiano in rada». Cambiata anche l'acqua del mare? «Adesso vi dico io. Dopo aver nuotato a lungo come faccio ogni giorno a largo, mi sono trovata immersa in un mare di plastica tritata che probabilmente era stata scaricata dalle apparecchiature che oggi si trovano sui grandi yacht. A terra poi non ne parliamo. Lungo la strada che porta a via Krupp, nel primo tratto a qualche decina di metri dal cancello che sbarra l'ingresso e che ormai è chiuso da mesi e che vieta la possibilità di godere di una passeggiata unica e straordinaria, si trovano bidoni per la raccolta dei rifiuti stracolmi da giorni, che insozzano la strada senza che nessuno provveda a svuotarli e ripulire quella che è considerata una delle più belle strade del mondo. A questo poi devo aggiungere che da maggio anche l'illuminazione pubblica nei dintorni è spenta. La vista di tutto ciò mi amareggia e mi indigna». Le riesce difficile anche passeggiare? «Non ne parliamo. Via Krupp era per me la passeggiata abituale per raggiungere a piedi il centro di Capri, con i miei quattro figli, (tre avuti dai precedenti matrimoni Arturo, Nicholas, Tayla e l'ultima di nove anni, Tara, nata dal matrimonio con l'ex ministro austriaco delle finanze Karl Heinz Grasser) e i miei cani che si sentivano liberi e come me lo facevano tutti gli abitanti di Marina Piccola.
Per me che amo passeggiare è un enorme mancanza e ogni sera verso le 18 prendo un taxi per salire ad Anacapri con i miei cani e vado ad Anacapri per salire a Cetrella. Un luogo magico, mistico, unico, dove regna il verde e il silenzio. Quel silenzio e quella pace che prima si trovava a Capri e che adesso è impossibile trovare ovunque». Un silenzio che si rompe con gli sbarchi e il traffico sui quali oggi i sindaci litigano. «Con migliaia di persone che sbarcano ogni giorno per visitare Capri è impossibile ritrovare quelle stesse stradine nitide e pulite degli anni Novanta. Purtroppo non si può colpevolizzare il turista, giustamente ognuno ha il diritto di visitare Capri però bisogna creare le condizioni per farlo. Nelle stradine panoramiche ma anche a Marina Piccola non si trova un cestino per raccogliere i rifiuti nemmeno a pagarlo. Io che esco sempre con i miei cani con paletta e sacchetto devo tornare a casa per non insozzare la strada». Una trasformazione antropologica dell'isola. «Sono arrivata a Capri trent'anni fa e per me resta l'isola più bella del mondo e vorrei che si ritornasse a vivere quelle emozioni di una volta. Non credo che vogliamo far diventare Capri una Ibiza 2. Un'enorme discoteca all'aperto dove tutto e tutti possono fare quello che vogliono, rompendo i timpani con musiche assordanti da locale notturno sino a tarda notte. Feste nelle case e nelle ville, in strada, in spiaggia e in ogni angolo dove non vengono più rispettate norme e regole. Sono problemi semplici da risolvere e se non si mette mano a queste cose Capri diventerà appunto solo una località come tante altre. I due sindaci devono riflettere su questo e mettersi al lavoro sulle soluzioni». Sta dicendo che in questo modo non si riesce più a godere delle atmosfere, dei profumi, dei silenzi di Capri? «Si, è così. Per godere del fascino dell'isola bisogna attendere che si svuoti. Non ci vuole molto a pulire il mare e ad evitare che le barche insozzino il mare, indirizzare in diversi itinerari i gruppi turistici per evitare che si trovino tutti allo stesso posto alla stessa ora». Lei ha qualche idea da suggerire? «Basta poco per riprenderci le nostre passeggiate, tenere pulite le stradine, riportare in ogni angolo la quiete e il silenzio. Accogliere i turisti anche giornalieri in maniera adeguata e non così numerosi. Pulire il mare e le coste e punire fortemente chi insozza. Rendere tranquilla la vita dei vacanzieri e degli isolani sia sulle strade carrozzabili che quelle interne al territorio dove non è più possibile fare in alcune ore una passeggiata in pace. E soprattutto, riaprire via Krupp, la passeggiata più bella del mondo».
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