Fortuna. La mamma: voglio giustizia
Il sindaco: «Non è la terra degli orchi»

Fortuna. La mamma: voglio giustizia Il sindaco: «Non è la terra degli orchi»
Giovedì 26 Maggio 2016, 18:29 - Ultimo agg. 19:53
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 Caivano  - C'è anche Mimma Guardato, la mamma della piccola Fortuna, al convegno in corso a Caivano sul tema «Caivano, oltre le sbarre del Parco Verde». Mimma Guardato indossa una maglietta con la scritta «Giustizia per Fortuna». In apertura dei lavori il sindaco di Caivano, Simone Monopoli, ha detto che il «Parco Verde non è la terra degli orchi». Al termine dei lavori si terrà una fiaccolata in memoria della bambina di 6 anni, violentata e uccisa nel parco Verde nel 2014.

«Oggi qui ci dovevano essere i parlamentari, le istituzioni. Invece siamo soli». Lo ha detto l'avvocato della famiglia di Fortuna «Chicca» Loffredo, Angelo Pisani, nel corso di un convegno in corso a Caivano, al quale seguirà una marcia dal centro cittadino fino al Parco Verde. Per Pisani «le indagini non devono servire a chiudere questo caso, ma a cercare tutti i colpevoli».

«È mai possibile che nessuno abbia visto o sentito? Quello che fa impressione è il clima di omertà» ha detto don Aniello Manganiello, per 16 anni parroco nel Rione Scampia a Napoli, intervenendo oggi a Caivano ad un convegno sui minori vittime delle violenze sessuali parlando della vicenda della piccola Fortuna Loffredo. «Al di là di quello che lo Stato deve fare - ha aggiunto don Aniello - dobbiamo riscoprire il valore di farci i fatti degli altri, ovvero non dico che dobbiamo essere degli impiccioni, ma dobbiamo acquisire un ruolo di cittadini attivi».

«Voglio andare via dal Parco Verde per i miei figli. Non voglio che vivano dove è stata uccisa la loro sorellina» ha detto Mimma Guardato, mamma della piccola Fortuna Loffredo. «Al parco Verde ci sono tante persone buone che mi sono vicine» ha aggiunto. Parlando poi delle vicenda investigativa ha aggiunto: «Spero che le indagini si concludano presto. È vero: nessuno mi potrà ridare mia figlia ma voglio sapere come sono andati i fatti».


 

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