Arriveranno presto, prestissimo, i biliardini chiesti dai ragazzi del carcere minorile di Nisida. Quando mercoledì dal palco di Sanremo Francesca Fagnani ha letto il suo monologo che si apriva proprio con la richiesta dei calciobalilla avanzata dai detenuti, in sala c'era ad ascoltarla Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, napoletanissima azienda leader nel settore del car repair con sedi in sei diversi Paesi. In poche ore ha comprato i biliardini, ha chiamato il direttore di Nisida, Gianluca Guida, ha contattato Francesca Fagnani e ora è tutto pronto per la consegna. All'incontro parteciperà il mister del Napoli, Luciano Spalletti (Liccardo è uno degli sponsor della squadra), come annunciato ieri in conferenza stampa da Amadeus. Ma per i giovani detenuti potrebbero aprirsi anche nuove strade.
«La mia è un'azienda - spiega Liccardo - molto attiva nel campo della formazione e del sociale».
E secondo Liccardo i ragazzi napoletani, quando scendono in campo, sono i migliori. «Io sono convinto che il destino dei ragazzi di Nisida, e quello di tutti gli altri, non sia già segnato. Tutti possono cambiare, e anche a Napoli è possibile. Soprattutto se si incontrano la scuola e le opportunità giuste. Se la scuola non viene vista come un obbligo, ma come trampolino di lancio tutti ce la possono fare». Del resto, sostiene Liccardo, la maggior parte dei migliori manager del mondo vengono dal Sud Italia: «I nostri ragazzi hanno capacità che si imparano sul marciapiede e che difficilmente si trovano altrove, ma che sono importantissime nel mestiere del manager». Una prova, spiega, la ha avuta con la sua stessa esperienza: con tanto lavoro è riuscito a costruire un'azienda di grande successo, tanto da essere indicata dal Financial Times come la 201esima società campione di crescita in tutta Europa negli ultimi tre anni e di fornire personale specializzato a molte aziende del settore.
Quest'anno dunque, Sanremo potrebbe essere stata l'occasione fortunata per i ragazzi a rischio di Napoli. Ieri sera le loro esperienze sono state raccontate in musica dai giovanissimi attori della serie «Mare Fuori» capitanati da Matteo Paolillo, l'attore che nella serie interpetra il cattivo Eduardo, e che è anche autore con Stefano Lentini della sigla della fiction.