Francesca Fagnani a Sanremo 2023, accolto l'appello: arrivano i biliardini per i ragazzi di Nisida

La telefonata dell'imprenditore napoletano Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch

Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch
Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch
di Daniela De Crescenzo
Sabato 11 Febbraio 2023, 09:00 - Ultimo agg. 12 Febbraio, 01:25
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Arriveranno presto, prestissimo, i biliardini chiesti dai ragazzi del carcere minorile di Nisida. Quando mercoledì dal palco di Sanremo Francesca Fagnani ha letto il suo monologo che si apriva proprio con la richiesta dei calciobalilla avanzata dai detenuti, in sala c'era ad ascoltarla Giovanni Liccardo, presidente della Lever Touch Spa, napoletanissima azienda leader nel settore del car repair con sedi in sei diversi Paesi. In poche ore ha comprato i biliardini, ha chiamato il direttore di Nisida, Gianluca Guida, ha contattato Francesca Fagnani e ora è tutto pronto per la consegna. All'incontro parteciperà il mister del Napoli, Luciano Spalletti (Liccardo è uno degli sponsor della squadra), come annunciato ieri in conferenza stampa da Amadeus. Ma per i giovani detenuti potrebbero aprirsi anche nuove strade.

«La mia è un'azienda - spiega Liccardo - molto attiva nel campo della formazione e del sociale».

Per dirne una la Lever Touch spa pianta un albero nelle zone colpite dalla deforestazione per ogni auto riparata. Adesso il manager ha dato la propria disponibilità a Guida per accogliere in azienda i giovani che hanno bisogno di una collocazione lavorativa per una misura alternativa alla detenzione e di una formazione professionale. Già c'è la possibilità di far partire l'iniziativa per un ragazzo (forse due) che attualmente si sta preparando a Modena, in un'azienda satellite della Lamborghini e che lunedì sarà contattato. Si chiama Giovanni (il nome è ovviamente di fantasia) e conta sulla nuova possibile opportunità: «Sono stato quasi cinque anni a Nisida e adesso non vedo l'ora di girare pagina - spiega - Quella che ho fatto prima è una brutta vita che non porta da nessuna parte. Cambiare è difficile, ma io ci sto provando: il lavoro in carrozzeria che sto facendo adesso mi piace moltissimo, ma la ditta dove attualmente mi sto impadronendo del mestiere non è attrezzata per l'affido. Se mi si offre una diversa possibilità sono pronto ad afferrarla al volo. Questo per me, lo dico con i termini utilizzati per le tecniche del biliardino, sarebbe proprio un tiro forte a mano aperta ». «Regalo volentieri i calciobalilla - dice dal canto suo Liccardo - ma sono pronto a impegnarmi di più: sono napoletano e orgoglioso di esserlo e se si può fare qualcosa per i ragazzi della mia città sono e resterò sempre a disposizione». Anche perché, come ha spiegato la Fagnani dal palco: «Conviene a tutti che quel rapinatore, quello spacciatore, una volta fuori cambi mestiere».

E secondo Liccardo i ragazzi napoletani, quando scendono in campo, sono i migliori. «Io sono convinto che il destino dei ragazzi di Nisida, e quello di tutti gli altri, non sia già segnato. Tutti possono cambiare, e anche a Napoli è possibile. Soprattutto se si incontrano la scuola e le opportunità giuste. Se la scuola non viene vista come un obbligo, ma come trampolino di lancio tutti ce la possono fare». Del resto, sostiene Liccardo, la maggior parte dei migliori manager del mondo vengono dal Sud Italia: «I nostri ragazzi hanno capacità che si imparano sul marciapiede e che difficilmente si trovano altrove, ma che sono importantissime nel mestiere del manager». Una prova, spiega, la ha avuta con la sua stessa esperienza: con tanto lavoro è riuscito a costruire un'azienda di grande successo, tanto da essere indicata dal Financial Times come la 201esima società campione di crescita in tutta Europa negli ultimi tre anni e di fornire personale specializzato a molte aziende del settore. 

 

Quest'anno dunque, Sanremo potrebbe essere stata l'occasione fortunata per i ragazzi a rischio di Napoli. Ieri sera le loro esperienze sono state raccontate in musica dai giovanissimi attori della serie «Mare Fuori» capitanati da Matteo Paolillo, l'attore che nella serie interpetra il cattivo Eduardo, e che è anche autore con Stefano Lentini della sigla della fiction. 

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