La suora e il monito del Papa: «Francesco non ci ha vietato nulla E io a Facebook non rinuncerò»

La suora e il monito del Papa: «Francesco non ci ha vietato nulla E io a Facebook non rinuncerò»
di Maria Chiara Aulisio
Sabato 23 Luglio 2016, 08:32 - Ultimo agg. 10:41
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Suor Rosa Lupoli, 50 anni, clarissa cappuccina, ex badessa nel monastero delle «Trentatrè» di via Pisanelli, è stata una delle prime, se non la prima, a sperimentare l'uso di facebook per mettersi in contatto con l'esterno e aprire le porte della clausura al mondo virtuale. Una scelta, la sua, che non mancò di suscitare più di qualche polemica ma che la monaca rivendicò fino in fondo snocciolando, una dopo l'altra, tutte le ragioni, e i vantaggi, che l'avevano convinta a crearsi un «account». Le stesse motivazioni che oppone anche oggi, all'indomani del monito del Papa che invita tutte le claustrali a una maggiore cautela nell'uso dei social network.

Suor Rosa, da oggi basta facebook?
«Neanche per idea».
Continuerà a usarlo?
«Certamente».
Ma come? Anche dopo l'ammonizione di Papa Francesco?
«Chiariamo: il Santo Padre non ha ammonito proprio nessuno e men che meno ci ha chiesto di non utilizzare facebook. Il Papa ci ha solo invitate a fare attenzione».
Tutto qui?
«Tutto qui. D'altronde Bergoglio è uno che twitter lo usa, è ben abituato a comunicare in questo modo: mai e poi mai ci avrebbe vietato di fare altrettanto, figuriamoci...».
Che cosa vuol dire «fare attenzione»?
«Prudenza e discernimento, saggezza e buon senso nei rapporti con l'esterno che per la verità sono già regolamentati. Non è che le monache di clausure possono fare quello che vogliono».
Chi è che decide?
«La badessa. È lei che stabilisce quando e se possiamo usare il computer, guardare la tv, lasciare il monastero o dedicarci ad altre attività che prevedono una autorizzazione formale».
Allora qual è la preoccupazione di Francesco?
«Una premessa devo farla: l'invito del Papa, che tanto sta facendo scalpore, rientra in un documento molto più ampio e dettagliato, appena diffuso, sulla vita delle monache di clausura».
Che cosa si dice in questo documento?
«In realtà si tratta di dodici punti che il Papa ha fissato dopo aver esaminato le nostre risposte a un questionario che è stato consegnato due anni fa a tutte le claustrali del mondo».
Quali sono i dodici punti?
«Eccoli: formazione, preghiera, parola di Dio, eucaristia e riconciliazione, vita fraterna in comunità, autonomia, federazioni, clausura, lavoro, silenzio, mezzi di comunicazione e ascesi».
Quando il Papa parla di mezzi di comunicazione che cosa chiede?
«Vi riporto le sue parole così usciamo dall'equivoco: Nella nostra società la cultura digitale influisce in modo decisivo nella formazione del pensiero e nel modo di rapportarsi con il mondo e, particolarmente, con le persone. Questo clima culturale non lascia immuni le comunità contemplative».
Allora è dalla vostra parte?
«C'è dell'altro: Certamente - aggiunge il Papa - questi mezzi possono essere strumenti utili per la formazione e la comunicazione, ma vi esorto a un prudente discernimento affinché siano al servizio della formazione alla vita contemplativa e delle comunicazioni necessarie, e non occasione di dissipazione o di evasione dalla vita fraterna in comunità, né danno per la vostra vocazione, né ostacolo per la vostra vita interamente dedita alla contemplazione».
Se il Papa scrive così qualcosa deve essere successo. O no?
«Niente di grave. La verità è che diversamente da qui in altri paesi del mondo le claustrali talvolta fanno un uso un po' eccessivo dei social network. Questo deve aver convinto il Papa a intervenire. In ogni caso come avete letto non si fa mai riferimento a facebook».
Suor Rosa ma perché ha deciso di collegarsi a fb?
«Perché è tutto molto più semplice».
In che senso?
«Dalla comunicazione dei nostri eventi in monastero, penso a messe e celebrazioni, ma anche incontri e convegni, alle richieste della gente che prima, per parlarci, doveva arrivare fin qui mentre adesso basta un telefonino».
Che richieste arrivano attraverso facebook?
«Preghiere innanzitutto. Ci contattano da ogni parte di Italia per ricevere aiuto e sostegno nei momenti più difficili della vita. E poi, richieste a parte, fb è servito anche a noi per far vedere alla gente come viviamo, come stiamo insieme, come si fa festa quando c'è un compleanno. Insomma, per far capire a tutti che le suore di clausura sono persone normali».