Nozze, la suggestione del «sì» nel ventre di Napoli | Foto e video

Nozze, la suggestione del «sì» nel ventre di Napoli | Foto e video
di Francesca Cicatelli
Giovedì 24 Dicembre 2015, 10:11
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NAPOLI - Primo matrimonio visionario al "buio" sottoterra, nella carta carbone della Napoli parallela. Nelle sue sottane due eclettici sposi, Emma e Salvatore, hanno scelto di celebrare le loro nozze tra i merletti e i rigagnoli di tufo giallo di quella che è definita, da pochi giorni, ufficialmente Galleria Borbonica (e non più Tunnel) per coronare il loro sogno d'amore. Per i due sposi un ingresso top secret, da cunicoli scavati ad hoc dall'equipe di geologi, diretta da Gianluca Minin ed Enzo De Luzio, sotto Palazzo Serra di Cassano, situato sulla collina di Pizzofalcone. Il gruppo dei volontari (di cui fa parte anche lo sposo) ha lavorato duramente negli ultimi mesi per liberare dai detriti gli spazi destinati alla cerimonia. L'evento straordinario (organizzato da Sire Eventi, Calafiore e Le Rose, alle prese con trasporti inusuali) ha inaugurato anche un nuovo percorso nel tunnel, dopo quelli Standard, Avventura e Speleo, per concessione di Vincenza Donzelli, la proprietaria degli spazi forati alcune settimane fa, che consentirà un nuovo accesso al sottosuolo per i visitatori. Mentre si consumava la Napoli appariscente del chiassoso calpestìo sopra, quella misteriosa, muta, cesellata nel suo grembo, ha condotto 110 invitati in un'atmosfera lacustre surreale intorno ad uno specchio d'acqua dalle tonalità dello smeraldo soffuso, ingentilendo con candele, specchi, giochi di prospettive e stole bianche le carcasse di auto e moto del periodo della guerra disseminate nel tunnel.

C'è un viaggio che si può intraprendere solo qui, nelle viscere della città, tra nomi di oggetti non più in uso e nomi di persone incisi nel travertino: memoria storica che corre sotto i piedi. Un viaggio nel tempo percorso anche durante le nozze scaldate da musica napoletana d'epoca e performance teatrali, che hanno rotto per un po' il silenzio di quelle segrete. E quando si riemerge dagli Inferi di Napoli si porta addosso il frastuono dei racconti delle cavità attrezzate a ricovero bellico. Vite stoccate su mensole attrezzate a custodire il necessario, anche i medicinali, di cui presto un museo ricostruirà la storia clinica del periodo attraverso boccette di vetro contenenti i farmaci antipestilenziali.

E se la storia dei pozzari-monaciello ha affascinato solcando le epoche, solo di recente è riemerso il racconto di Tonino Persico, un napoletano che ha vissuto la galleria da giovane e grazie al quale sono state scoperte la scala che ha portato al ricovero di Serra di Cassano e la bomba inesplosa che gli si era conficcata sotto il letto. Ma la cosa più incredibile è il ricordo dell'ex capo dello Stato Giorgio Napolitano che, ancora ragazzo, nei cunicoli del tunnel non perdeva il tempo a corteggiare le donne, come i coetanei, ma sfidava i fascisti distribuendo volantini antipartito. Napoli è anche questo: una città a doppio strato tra depositi vulcanici sciolti di 5mila anni fa sotto gli edifici e depositi incoerenti poggiati sul tufo datato 15mila anni fa: strati pieni di orme di uomini.