Galleria Umberto, restauri lumaca
«Le vetrate rischiano di crollare»

Galleria Umberto, restauri lumaca «Le vetrate rischiano di crollare»
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 22 Luglio 2016, 08:40 - Ultimo agg. 10:31
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Le saldature tra le lastre della volta quasi tutte saltate. Le grondaie che scaricano l'acqua piovana direttamente sui terrazzi sottostanti, con un salto di diversi metri di altezza, senza alcun canale di scolo. Piccole cascate che si trasformano, poi, in grosse pozzanghere che allagano ampie porzioni dei tetti e permeano anche le facciate monumentali. A due anni dalla morte del giovane Salvatore Giordano, colpito da un pezzo di cornicione staccatosi dal frontone che affaccia su via Toledo, la copertura della Galleria Umberto I pare un vero e proprio colabrodo. A scattare la fotografia dello stato in cui versa l'immensa crociera di vetro e metallo è il Soprintendente ai Beni Architettonici Luciano Garella, che con una nota inviata a Palazzo San Giacomo il 28 giugno scorso, protocollo 15288, ha diffidato il Comune di Napoli ad «attivarsi con l'urgenza del caso, per quanto di propria competenza, per i necessari lavori di riparazione ed adeguamento del sistema di sgrondo e deflusso delle acque pluviali».
«Le conseguenze di tali gravi criticità argomenta il Soprintendente - oltre che aggravare lo stato di conservazione delle facciate interne della Galleria non ancora sottoposte ad interventi di restauro, rischiano di compromettere i risultati degli interventi già effettuati».
 
 

Dei tempi biblici della messa in sicurezza della Galleria si è già occupato «Il Mattino» la scorsa settimana. Alla fine di giugno, sul lato interno, in corrispondenza del civico 83, e sul versante di piazzetta Matilde Serao, le impalcature sono state rimosse e sostituite da reti di sicurezza. Il Tribunale, infatti, ha ordinato alla società Graphite srl incaricata dei lavori di smontare i ponteggi, anche al fine di apprestare misure più appropriate per l'eliminazione del pericolo e per la pubblica incolumità.

E non finisce qui, perché i ponteggi nei prossimi giorni scompariranno anche dalla facciata della Galleria sul lato del San Carlo e su quello dell'Angiporto, in corrispondenza del civico 19.
È quanto prevede l'accordo raggiunto ieri mattina, nel corso dell'udienza in Tribunale, tra la società e il condominio. L'impresa ha aderito alla proposta di smontaggio a patto del rispetto di alcune condizioni che sono state ritenute accettabili dal condominio, obbligato ad emettere il certificato di eliminato pericolo. La priorità dei condomini, infatti, è di rispettare l'ordinanza del Comune e mettere in sicurezza la facciata. Allo scopo hanno deliberato anche un fondo consistente per coprire tutti gli adempimenti.

Quando partirà lo smobilizzo? I tempi indicati prevedono la fine di agosto. I lavori dovrebbero durare circa 30 giorni. Contestualmente alla rimozione dei ponteggi, un'altra ditta provvederà alla messa in sicurezza tramite un ragno meccanico, con interventi sui cornicioni e l'apposizione delle reti. Al termine dei lavori, quindi, il condominio rilascerà il Cep.

E per la volta-colabrodo? Cosa farà il Comune dopo la diffida della Soprintendenza? Gli uffici tecnici stanno valutando un intervento di manutenzione ordinaria con la sigillatura dei vetri.
I problemi della crociera, infatti, appaiono seri. «A seguito di sopralluoghi condotti da funzionari di questa Soprintendenza», scrive Garella, si sono riscontrate diverse «criticità nell'efficacia del sistema di coperture e del conseguente deflusso delle acque piovane». Tre i punti dolenti rilevati dai tecnici del ministero, «le sigillature tra le lastre di copertura delle volte vetrate», che «sono in gran parte distaccate e non più funzionali». Mentre «le attuali gronde di raccolta scaricano direttamente sui terrazzi adiacenti e sottostanti, con notevole salto di quota e senza ulteriori canali pluviali che ne regimentino la caduta delle acque».

Infine, «al piede del suddetto sistema di sgrondo, comunque inefficace sottolinea Garella - non esiste alcun apparato efficiente di canalizzazione delle acque, con conseguente allagamento di ampie aree adiacenti del lastrico solare». Dopo aver invitato il Comune ad intervenire, quindi, il Soprintendente chiede agli amministratori dei condomini «di concorrere per quanto di rispettiva competenza, alle riparazioni ed impermeabilizzazioni delle superfici dei lastrici solari interessate da infiltrazioni».
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