Galleria Vittoria, aria avvelenata
«Stop a ciclisti e pedoni»

Galleria Vittoria, aria avvelenata «Stop a ciclisti e pedoni»
di Paolo Barbuto
Lunedì 22 Agosto 2016, 12:30 - Ultimo agg. 13:51
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Quando gli esperti del Provveditorato alle Opere Pubbliche, Ministero dei Trasporti, si sono avvicinati alla Galleria Vittoria per il primo sopralluogo sono rimasti basiti: nessun segnale di divieto di transito per i pedoni, e nemmeno per le bici. Accesso consentito sia a chi cammina che a chi si muove pedalando, eppure, scriveranno gli esperti nella relazione: «Si rileva, anche solo a livello olfattivo, una concentrazione di emissioni inquinanti da gas di scarico non sostenibile...».

A questo punto vi raccontiamo subito la porzione conclusiva di questa vicenda: al Comune di Napoli è giunta una nota da parte del Provveditorato alle opere pubbliche sugli «adempimenti per il miglioramento della sicurezza nella circolazione», e quella nota tra l'altro chiede di predisporre una specifica segnaletica per vietare l'accesso ai pedoni e anche alle biciclette.

L'intervento del Ministero dei Trasporti, attraverso il Provveditorato, è giunto dopo la segnalazione sui pericoli della galleria Vittoria, inviata dall'associazione Aririna rappresentata dall'avvocato Mazzucchiello. C'erano già stati precedenti sopralluoghi e, alla fine, è giunto il documento ufficiale, consegnato all'inizio di questa estate, nel quale sono segnalate tutte le situazioni di emergenza che riguardano quel percorso di 526 metri che è determinante per la circolazione della città.

Già detto dell'invito a predisporre divieti per chi cammina a piedi, c'è un ampio paragrafo destinato a valutare un provvedimento analogo per le bici. «Come per l'utenza pedonale, si esprimono forti perplessità sulla possibilità che l'utenza ciclistica possa essere ammessa alla circolazione all'interno della galleria - è scritto nella nota - in considerazione dell'evidenza, difficilmente smentibile, che la qualità dell'aria all'interno della galleria non sia affatto compatibile con tale modalità di trasporto». Insomma, i veleni che si concentrano nell'aria della Galleria Vittoria sono troppi.

E invece Raffaele Del Giudice, vicesindaco di Napoli con delega all'Ambiente, suo primo e grande amore, smentisce: «All'interno di quel tunnel sono posizionati gruppi moto ventilanti di alta tecnologia: sono ad inversione e riescono anche a valutare il grado di inquinamento generato dalle auto». Il dettaglio è interessante e Del Giudice prova a spiegarlo con parole semplici: «Ai ventilatori sono collegati segnalatori collegati agli uffici di tutela dell'ambiente. Quei rilevatori intercettano i fumi delle automobili e, quando superano i livelli di guardia, fanno scattare un allarme».

Del Giudice non vuol fare polemica, anzi, ringrazia, il Ministero per l'interesse, ammette che «è vero, in certe occasioni i fumi raggiungono concentrazioni elevatissime», ma chiede proprio al Ministero di accelerare le procedure per sbloccare i fondi che consentirebbero di migliorare la qualità dell'aria con l'acquisto di nuovi bus e l'ampliamento della rete metropolitana.

Il documento, però, si concentra esclusivamente sulla galleria e, dopo aver segnalato con apprezzamento la pulitura delle pareti che adesso rifrangono meglio, passa alle note dolenti. Sotto accusa c'è il semaforo in fondo al tunnel in direzione del Molosiglio. Quel semaforo ha un «rosso» che dura 45 secondi e, di primo acchito, gli esperti segnalano problemi soprattutto per chi va in moto o in motorino che «rischia di rimanere all'interno della galleria per 45 secondi, esposto agli scarichi delle automobili». Il suggerimento è quello di ripristinare il semaforo all'ingresso del tunnel, dal lato del Chiatamone, per evitare il formarsi delle code all'interno e il conseguente aumento della concentrazione di fumi tossici.

Ovviamente ci sono anche segnalazioni riguardo la segnaletica e, soprattutto, circa la pavimentazione stradale, con particolare riferimento alle problematiche e ai pericoli per le due ruote.
Infine c'è un dettaglio che sembra paradossale e che invece non lo è: il limite di velocità viene considerato eccessivamente basso. Dentro al tunnel è imposta una velocità massima di venti all'ora ma, segnalano gli esperti, a quella velocità «le emissioni risultano pressoché costanti o lievemente crescenti». Insomma, imporre alle auto di andare così piano aumenta l'inquinamento; meglio far scorrere più velocemente il traffico.
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